I recenti attentati terroristici di Barcellona e Cambrils hanno commosso e addolorato il mondo intero che purtroppo ancora oggi deve soffrire di fronte a tanta malvagità piangendo cosi sulle lapidi di ogni sfortunata vittima. Questa atroce premessa ha condizionato il coraggioso nuotatore spagnolo Fernando Alvarez che durante i “Mondiali Masters FINA” di Budapest ha deciso di protestare contro il comitato sportivo che gli ha negato un minuto di silenzio per commemorare le vittime del terrorismo. Cosi con grande determinazione e grinta ha deciso di non tuffarsi e di aspettare 60 secondi fermo ai blocchi di partenza.
L’atleta settantaduenne, qualche giorno prima della gara, aveva contattato tramite mail il presidente con lo scopo di condividere con l’intera platea questa sua lodevole iniziativa ma nonostante i vari tentativi l’atleta non ha ricevuto nessuna risposta. Inoltre prima della gara dei 200m, Fernando con grande convinzione si è rivolto alla direzione affinché qualcuno potesse prendere in considerazione la sua proposta ma anche questo ulteriore sforzo è stato vano in quanto gli organizzatori dell’evento non potevano perdere nemmeno un minuto del loro tempo visto che il programma della giornata era già stato prefissato.
Cosi mentre tutti si tuffavano per vincere la gara, Fernando aveva nel cuore l’immagine della sua terra e di tutte le persone che hanno perso ingiustamente la loro vita per un crudele piano terroristico e con lo sguardo rivolto verso il cielo ha deciso di commemorare da solo le vittime aspettando fermo un minuto rinunciando ammirevolmente alla competizione.
In una lunga intervista il nuotatore ha raccontato le sensazioni provate e la nobile intenzione che lo ha accompagnato in questa splendida decisione:“I fatti di Barcellona hanno colpito tutti, non solo noi spagnoli e credo sarebbe stato un buon gesto commemorare le vittime. Purtroppo mi hanno detto che non potevano farci nulla perché non si poteva perdere nemmeno un minuto. E così quel minuto me lo sono preso comunque, fermo sul blocco mentre tutti si tuffavano. Non mi importa comunque, mi sento molto meglio così anche perché certe cose non valgono tutto l’oro del mondo…”.
Tale avvenimento è stato notevolmente diffuso dai social network che immediatamente hanno condiviso la notizia con il mondo intero cosi da portare l’opinione pubblica ha schierarsi contro il cinismo della burocrazia e a ringraziare e ammirare il gesto di Fernando che con grande amore ha portato l’intera comunità a riflettere su una tematica importantissima. Inoltre il saggio atleta ha ricordato ai suoi tanti sostenitori e amici questo importante messaggio: “A 71 anni non si insegue la velocità. Si insegna agli altri quando è il momento di rallentare e di capire!”.