Partiamo dagli aspetti positivi: l’Italia è ad un passo dalla qualificazione ai prossimi Europei. Basta raccogliere una vittoria tra la trasferta in Azerbaigian e lo scontro diretto contro la Norvegia per essere sicuri di staccare il pass per la competizione continentale. Il solo punto raccolto dalla Croazia nei match contro gli azeri (0-0) e Norvegia (0-2), fa sì che la Nazionale di Kovac scivoli a -4: molto probabilmente, saranno loro a passare dai playoff. L’Italia è alla seconda vittoria consecutiva, dopo quella contro Malta, e le note positive finiscono qui.
Due 1-0 contro squadre nettamente inferiori (Malta) o con ben poche motivazioni (Bulgaria, ora eliminata) mettono più di un dubbio sulla Nazionale considerata una delle più scarse degli ultimi decenni. In effetti, i nomi non incutono timore: ad oggi, il vero top player degli Azzurri è Verratti, l’unico a giocare ad alti livelli anche in Europa.
Ma siamo sempre l’Italia, e questo sembra essere lo spirito con cui gli Azzurri scendono in campo. Pronti, via, e subito andiamo vicini al gol con una rovesciata di poco alta da parte di El Shaarawi. Passano 3 minuti e Candreva viene steso in area: tira De Rossi (due volte), al 17° gol in Nazionale. Poi l’Italia gioca un buon calcio, con El Shaarawi a proprio agio sulla fascia sinistra, aiutato da Candreva sul lato opposto. In mezzo, è Pellé a fare a spallate per creare varchi.
L’Italia diverte, crea occasioni, ma non segna: Conte in panchina si dispera, e anche ai microfoni della Rai sembra piuttosto nervoso. Anche perché per un Italia che spreca, c’è una Bulgaria che ha solo due vere occasioni, una per tempo (la prima su un’amnesia di De Rossi, poi espulso per fallo di reazione con il bulgaro Mitsanski), sventate da un sempre attento Buffon: sarebbe stata la beffa, certo, ma se non segni può succedere. Ed è su questo che dobbiamo riflettere: più concretezza. Intanto, però, mettiamo la qualificazione in saccoccia.