La Juventus regala nell’anticipo la vittoria ai propri tifosi, ma non solo. E’ stata, per la società bianconera, una settimana di vittorie e suggestioni. Vittorie sul campo, con il secco 2-0 inflitto questa sera al Bologna, e vittorie sulle carte bollate, con la firma sul rinnovo del contratto di un giocatore, Arturo Vidal, che è l’anima di questa squadra. E, dicevamo, suggestioni: la suggestione di una squadra che cresce di mese in mese, che giganteggia in Italia ogni anno di più e che ha scelto di crescere insieme a campioncini in erba ma già giganti nella loro splendida, talentuosa personalità, come Paul Pogba, che ha vinto il Golden Boy, trofeo ormai chiamato il pallone d’oro dei giovani talenti. Nell’anticipo Pogba sostituiva un immenso Pirlo infortunato, ma la forza della squadra è “nello spartito”, come ripete sempre Conte: “Non è giusto giudicare Pogba in funzione del fatto che ha sostituito Pirlo. Noi abbiamo uno spartito e lo suoniamo con la nostra organizzazione di gioco”. E con questo il peso della sostituzione illustre viene distribuito sulle spalle dell’intera squadra e si alleggerisce la posizione di Pogba, che può giocare più libero.
Vittorie e suggestioni. E speranze. La speranza, innanzi tutto di non fallire neppure la qualificazione alla fase finale della Champions League, con la testa ferma alla partita di Bologna, ma il cuore e la speranza che volavano ad Istanbul. Con Conte che alla fine della partita commentava: “Chi pensa che andremo là per speculare perché abbiamo due risultati utili a disposizione, sbaglia, perché noi abbiamo un solo modo di giocare ed interpretare la partita: giocare per vincere”. Aeree suggestioni e splendida concretezza di un allenatore che ha plasmato la squadra per inseguire un sogno, ma con la concretezza di chi sa che nel calcio i piedi vanno tenuti per terra. E sulla palla!
Dopo tutte queste splendide suggestioni e fortissime speranze, torniamo alla vittoria. Una vittoria secca, concreta e cementata nella concentrazione, con una Juve che scendeva in campo plasmata da un massiccio turnover (in panchina Tevez, Llorente, Asamoah, Lichtsteiner, Bonucci, in campo Vucinic, Quagliarella, Peluso, Isla, Ogbonna) ma attenta e cattiva fin dai primi minuti. Ha segnato il gol del vantaggio già al 12’ con Vidal (l’anima!) al termine di un’azione orchestrata benissimo e insistita fino al gol ed ha poi controllato per larghi tratti la partita nonostante il Bologna (trascinato da un immenso Diamanti che per larga parte della partita ha cantato e portato la croce) abbia reagito e creato più di un’occasione da gol.
Nel secondo tempo si contano ben cinque parate di Cerci decisive per il risultato, due su Marchisio che non ha ancora segnato un gol in questa stagione e ben tre su Llorente che vede i fantasmi ogni volta che si presenta solo davanti al portiere bolognese (e lo fa per ben tre volte!!!). Il risultato viene fissato sul 2-0 al 88’ su calcio d’angolo con un colpo di testa di Chiellini che anticipa sul primo palo e batte Curci che questa volta non può niente.
Il gol ricorda tanto il movimento che faceva un certo Antonio Conte, ex centrocampista della Juventus, che diverse volte ha segnato nella stessa maniera, facendo dell’anticipo sul primo palo una sua caratteristica e specialità…. Suggestioni, vittorie e speranze…