Sono momenti difficili in casa Fiorentina, dopo il brusco esonero di Vincenzo Montella. Proprio con i tifosi, Montella ultimamente aveva avuto qualche polemica, ma la causa principale del suo esonero erano stati i suoi comportamenti con la società, a detta di quest’ultima ambigui e poco chiari. Si chiude un ciclo a Firenze, e bisogna ripartire con un progetto forte, viste le aspettative della tifoseria e della società stessa.
La squadra viola si è confermata, infatti, quarta forza del campionato, e non vuole interrompere il suo percorso di crescita, che l’ha vista arrivare in semifinale di Europa League e in quella di Coppa Italia, entrambe buttate al vento con due prestazioni sconcertanti (col Siviglia in Europa League, il ritorno con la Juve in Coppa Italia), che hanno scosso l’ambiente e hanno riportato la squadra coi piedi per terra.
Bisogna ripartire, dunque, e i Della Valle sembrano aver scelto l’allenatore sul quale porre le basi del prossimo progetto viola: si tratta di Paulo Sousa, allenatore che quest’anno ha regalato grandissime soddisfazioni agli svizzeri del Basilea, e che è diventato uno degli allenatori più richiesti sul mercato. E’ giovane, ‘futuribile’ e certamente ha tutte le carte in regola per far ripartire un ciclo: l’entusiasmo e il talento, di certo non gli mancano.
Eppure, c’è un ‘però’. Paulo Sousa ha avuto anche un’ottima carriera da calciatore, e in due delle sue migliori stagioni della carriera ha militato in una squadra che, a Firenze e dintorni, non vogliono neanche sentir nominare: la Juventus, tra il 1994 e il 1996. E i tifosi, l’hanno fatto capire a chiare lettere alla società che il passato bianconero di Paulo Sousa lo marchia agli occhi dei tifosi stessi. La dimostrazione? Su un muro nei pressi di uno degli storici centri del tifo viola (vicino al Franchi), è apparsa una scritta: “Paulo Sousa gobbo di merda”. Non un buon inizio, diciamo.