Se dovessimo cercare un nome nell’impresa di questo Pescara, allora non avremmo dubbi a dire Massimo Oddo. Diciamoci la verità: tutti pensavamo che il presidente Sebastiani avesse sfidato eccessivamente la sorte nel cambiare allenatore alla vigilia dell’ultima giornata: dopo la sconfitta col Varese già retrocesso, infatti, il presidente ha esonerato Baroni, affidando la panchina all’allenatore della Primavera Massimo Oddo, alla prima esperienza su una panchina di una prima squadra.
Al suo arrivo, Oddo trova il Pescara a 2 punti dalla zona playoff, e ha 5 giorni per preparare lo scontro diretto col Livorno, che il Pescara era obbligato a vincere se voleva tentare la scalata verso la promozione: 3-0, missione compiuta. Finita qui? Niente affatto, perché Oddo, a 10 giorni dal suo arrivo sulla panchina dei ‘Delfini’, espugna il Renato Curi contro la favorita Perugia, ed approda alle semifinali dei playoff, dove ad attenderli ci sarà il Vicenza.
Sono 12 mila gli spettatori assiepati al Renato Curi, ed è il Pescara a dover fare la partita: in caso di pareggio dopo i 120 minuti, infatti, sarebbe il Perugia ad andare in semifinale, in virtù della miglior posizione ottenuta nella regular season. E in effetti la squadra di Oddo appare sin da subito più dinamica e intraprendente, mentre il Perugia appare rinunciatario sin dai primi minuti. Primo brivido dopo sette minuti, col palo colpito dagli ospiti con Melchiorri, oggi particolarmente ispirato, che si propone anche al 35′, con un pallone alto sopra la traversa.
Nella ripresa, si infiamma la partita, col vantaggio trovato un po’ a sorpresa dal Perugia, grazie ad un colpo di testa di Goldaniga. Ma il Pescara continua a fare la partita, e prima trova il pareggio con un gol dell’ex Politano (su papera di Koprivec), e poi trovano il vantaggio con Bjarnason, bravo a trasformare un calcio di rigore per fallo di Fossati su Melchiorri. Perugia che si riversa in avanti, ma il Pescara resiste, passando meritatamente il turno: il sogno per gli abruzzesi continua!