7 gol in 4 partite di Serie A. Ad essere precisi, i gol di Mimmo Berardi sono stati segnati in 2 partite: 4 reti l’anno scorso (in un 4-3 che costò la panchina ad Allegri) e 3 nella partita di pranzo della 36° giornata. Una partita di fatto inutile ai fini della classifica, col Milan troppo lontano dalla zona Europa e il Sassuolo già salvo. Eppure, siamo di fronte ad una partita che si dimostrerà molto più accesa di quello che era legittimo aspettarsi, con polemiche – ne siamo sicuri – su alcune scelte della terna arbitrale che hanno penalizzato il Milan.
Partiamo con l’episodio che cambia la partita: tiro di Berardi da fuori, Diego Lopez fa una vera e propria papera e recupera il pallone sulla linea di porta. La palla non sembra entrata del tutto, ma il giudice di linea convalida il gol, scatenando le ire della banda di Inzaghi. Passano poco meno di 20 minuti, e il Milan sbaglia clamorosamente il fuorigioco, mettendo Berardi solo di fronte a Diego Lopez: l’attaccante col sinistro trova l’angolino e fa 2-0.
Nemmeno il tempo di esultare, che Bonaventura con una bella azione personale penetra in area, tira di punta e fa 2-1. Il Milan si sveglia, ma produce troppo poco (un tiro di Honda) per poter impensierire la squadra di casa. Inizia il secondo tempo, calcio d’angolo per il Milan e Alex anticipa Consigli di testa: è 2-2. Ma pochi minuti dopo, un tocco di mano di Bonaventura a metà campo fa scattare la seconda ammonizione per il centrocampista rossonero: ancora proteste per il Milan.
Il terzo gol, che decide la partita, lo sigla ancora Berardi, smarcato da un tocco involontario di Zaza: è 3-2. Entra El Shaarawi, ma la partita non cambia; anzi, c’è ancora tempo per un’espulsione di Suso, nel recupero, per un intervento scomposto su Magnanelli. Finisce 3-2 per il Sassuolo: la vittoria del Milan contro la Roma è solo un ricordo.