Dopo la pausa per gli impegni delle nazionali il campionato di calcio di serie A riprende con il big match tra Napoli e Roma, vinto meritatamente dai giallorossi, che balzano al secondo posto della classifica, superando proprio i partenopei. Nel primo anticipo dell’ottava giornata, protagonista assoluto Edin Dzeko che segna una doppietta e sale in testa alla classifica dei marcatori.
Al San Paolo Napoli e Roma si giocano il ruolo di anti-Juve. Maurizio Sarri, nonostante l’assenza di Milik, infortunatosi con la sua nazionale, non rinuncia al tridente con Gabbiadini in sostituzione del polacco. In difesa Maksimovic sostituisce Albiol, per il resto in campo i titolarissimi. Luciano Spalletti perde Strootman e Bruno Peres, Florenzi è costretto ad arretrare in difesa.
Partita subito viva con un’occasione per parte in avvio: Insigne sfiora il palo su calcio di punizione, Dzeko non centra la porta su assist di Perotti. Il Napoli cerca di fare la partita ma appare impreciso in fase conclusiva, la Roma invece quando parte crea sempre pericoli a Reina. Al 43’ la gara si sblocca: assist di Salah, velo di Nainggolan e Dezko non perdona, Roma al riposo sull’1-0.
Il secondo tempo si apre con un Napoli volenteroso, ma sono ancora i giallorossi a colpire: calcio di punizione di Florenzi e incornata vincente ancora di Dzeko, al settimo gol stagionale. Sarri prova a scuotere i suoi togliendo un deludente Gabbiadini e mandando in campo Mertens. Dopo solo due minuti dall’ingresso in campo del belga i padroni di casa tornano in partita: angolo di Ghoulam e colpo di testa vincente di Koulibaly. Ma l’inerzia della gara non cambia con i partenopei che soffrono la mancanza di un centravanti di ruolo e la Roma che sfiora il terzo gol, che arriva all’85’ ad opera di Salah.
Il Napoli prova l’impossibile ma prima Szczesny respinge la conclusione di Mertens e poco dopo Jorginho spreca a due passi dal gol. E’ l’epilogo della gara che vede i giallorossi vincere per 3-1 e salire a quota 16 in classifica, proprio davanti ai partenopei che restano a 14 e lasciano il campo tra i fischi del proprio pubblico.