Miracolo Islanda: 2-1 all’Inghilterra e #Brexit anche da Euro 2016 per i Leoni di sua Maestà

Nella giornata in cui l'Italia ha schiantato 2-0 la Spagna, la sorpresa maggiore è venuta dalle gelide terre dell'Islanda: Sigurdsson e compagni hanno infatti eliminato l'Inghilterra, arrivando ai quarti di un Europeo per la prima volta nella loro storia.

Miracolo Islanda: 2-1 all’Inghilterra e #Brexit anche da Euro 2016 per i Leoni di sua Maestà

L’Islanda, nell’immaginario collettivo, è poco più che un isolotto sperduto tra i ghiacci dell’Atlantico, idealmente molto più vicino alla Groenlandia che alla Gran Bretagna: una nazione da poco più di 300.000 anime, con una densità di popolazione di circa una persona per ogni 3 chilometri quadrati. Il suo stesso nome, che in lingua autoctona significa “terra dei ghiacci“, è perfettamente esemplificativo del suo status.

E fino a qualche settimana fa, molti non avrebbero saputo attribuirle una collocazione sulla cartina geografica. Ma il calcio, si sa, può cambiare molte cose. Anche da un giorno all’altro. Ed è capace di riservare verdetti che persino lo sceneggiatore più visionario potrebbe faticare a rendere plausibili.

E così è accaduto che, dopo l’insperato trionfo degli azzurri contro le Furie Rosse, l’Islanda sia riuscita a regalare un verdetto ancora più sconvolgente, superando il proibitivo ostacolo Inghilterra per 2-1 ed accedendo per la prima volta nella sua storia ai quarti di finale di un Europeo di Calcio.

Sarebbe semplice ora trovare gli artefici del capolavoro in tutto il gruppo islandese, una spedizione partita quasi per caso verso terre inesplorate e straniere – calcisticamente parlando – e ritrovatasi catapultata tra le prime otto nazionali del continente. Ma la realtà dei fatti è che dietro c’è molto, molto di più.

L’Islanda è infatti nel pieno di una vera e propria rivoluzione calcistica, e chi ancora la immagina come una terra arretrata composta da infinite distese di vulcani e ghiacciai, dove l’andirivieni di pescherecci rappresenta la più grande risorsa locale, farebbe bene ad aggiornarsi: non solo il Paese è ben noto per i suoi straordinari consulenti finanziari, ma soprattutto, ha avviato un progetto di potenziamento dei settori giovanili da far invidia agli eccellenti vivai olandesi.

In tutta la nazione sono infatti sorte strutture apposite dove far giocare i bambini a partire dai 3 anni di età, interamente dedicate all’insegnamento del gioco del calcio. Si tratta di enormi campi al chiuso, dotati di ogni sorta di ausilio tecnologico, completamente riscaldati. Il miracolo Islanda ha sorpreso tutti, ma il segreto del suo successo – nient’affatto improvvisato – parte da lontano.

Certo, i nomi proposti non sono ancora capaci di generare una grande attrattiva a livello internazionale, e meno della metà dei giocatori attualmente militanti nella nazionale islandese potrebbe oggi giocare in club di buon livello in Europa (tra questi spicca certamente il 26enne Gylfi Sigurdsson, capocannoniere delle qualificazioni e stella dello Swansea, recentemente cercato anche da squadre come EvertonBorussia Dortmund).

Ma tempo al tempo: arriverà anche il loro momento. Nel frattempo gli islandesi continuano a godersi il sogno di Euro 2016, e l’obiettivo contro la Francia sarà uno soltanto: non svegliarsi sul più bello. Perché dopo la caduta dell’Inghilterra, ora anche i padroni di casa potrebbero finire col soccombere dinanzi all’avanzata dei nuovi vichinghi provenienti dal nulla.

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