L’1° ottobre potrebbe sancire l’inizio della realizzazione terrestre del progetto della società californiana The Gateway Foundation: la Von Braun Station avrà come protagonista uno splendido hotel immerso tra le stelle dell’universo. Proprio così: sospeso nella galassia, l’hotel dovrebbe diventare pienamente operativo entro il 2027, pronto ad accogliere chi desideri trascorrere una vacanza originale e sicuramente unica nel suo genere.
Simile ad una ruota di 24 moduli, l’hotel orbiterebbe attorno al nostro pianeta: secondo il progettista senior, Tim Alatorre, la ruota con il suo movimento circolare creerebbe una simulazione della gravità, spingendo il contenuto verso il perimetro della stazione. Accanto al centro non vi sarebbe gravità artificiale, ma la sensazione aumenterebbe spostandosi verso l’esterno.
Con leghe metalliche di ultima generazione, compositi di carbonio, stampa 3D e tecnologia di lancio, l’hotel spaziale si presenterebbe coerente con la tecnologia di ultima generazione: gli attesi 352 ospiti, con massima capacità di 450, si prospetta che potranno pernottare sia in vacanze da lusso ma anche spendere l’equivalente di un attuale crociera da sogno.
Il design interno punterebbe su una calda ospitalità, con suite accoglienti e dettagli monocromatici eleganti, tipicamente legati al nostro pianeta, per non rendere troppo sterile e freddo l’ambiente.
sono previste anche diverse attività ricreative che, a causa dell’assenza di gravità, permetteranno di poter sperimentare salti più alti, sollevamenti di oggetti e corse inimmaginabili nel nostro Pianeta.
Non sarebbe comunque l’unico progetto che potrebbe vedere la luce: a far parte del turismo spaziale nello spazio sarebbe infatti intenzionata anche la compagnia SpaceX di Elon Musk, e la Virgin Galactic di Richard Branson, al costo di 250.000 dollari a persona.
Anche l’Orion Span, con il suo hotel di lusso Aurora Station del prossimo 2022, avrebbe in programma di permettere ad un massimo di 12 ospiti il soggiorno tra le stelle, al costo di 9.5 milioni di dollari, così come la Blue Origin del CEO di Amazon, Jeff Bezos, ed infine la Stazione Spaziale Internazionale stessa, che di recente ha annunciato possibili collaborazioni commerciali.