Aveva letteralmente perso la faccia Richard Norris, a causa di un gravissimo incidente avvenuto in circostanze non meglio specificate con un fucile da caccia: l’uomo era infatti stato investito in pieno volto dallo sparo, finendo col perdere il naso e le labbra. L’impatto gli aveva inoltre fatto perdere la maggior parte dei movimenti facciali, per via dei muscoli oramai dilaniati; oltre ai numerosi danni alla funzionalità, Richard era anche rimasto orribilmente sfigurato.
Tutto ciò avveniva nel lontano 1997, in un’epoca che per la medicina odierna può essere considerata quasi Preistoria. Infatti a quel tempo i medici non poterono fare altro che salvargli la vita (e già non fu affatto poco, viste le terribili condizioni in cui versava l’uomo al momento del ricovero, essendo rimasto praticamente senza faccia), ma il viso di Richard rimase irrimediabilmente sfigurato.
Tuttavia la storia di Richard Norris ha avuto una svolta improvvisa, quando gli è stata annunciata la possibilità di sottoporsi ad un trapianto di faccia. Un po’ come accadde nella famosa pellicola Vanilla Sky (remake di “Apri gli occhi“, il film che riuscì a battere gli incassi ottenuti da Titanic a Madrid), all’uomo venne dunque offerta la possibilità di avere di nuovo un viso umano. Tutto ciò grazie alla generosità dei coniugi Aversano, che decisero di donare il corpo del figlio 21enne, morto nel 2012 per un incidente stradale, alla medicina.
Così, grazie ad un intervento durato 36 ore e portato a termine da un’equipe massiva di 150 persone tra medici ed infermieri, Richard Norris ha ora una faccia nuova. I segni del trauma sono sempre evidenti, ma è straordinario anche il miglioramento rispetto a prima. Ma la vicenda non si è conclusa lì, perché Rebekah Aversano, sorella del defunto donatore, ha poi espresso il desiderio di incontrare “l’uomo con la faccia di suo fratello”. E così è stato: i due si sono conosciuti presso la residenza di Norris, in Virginia, e la ragazza ha potuto rivedere l’immagine del fratello sul viso di Richard. Una somiglianza poi giudicata da lei stessa “inquietante”.