Assurdo per le nostre orecchie, eppure tanto frequente in Russia, dove un cittadino della regione di Stavropol si è visto pignorare, dopo vari solleciti di pagamento, del tutto ignorati, il proprio gatto dalle autorità per riscattare i crediti che le banche russe hanno nei suoi confronti.
L’animale, appartenente alla rara e costosa razza “Sfinge del Don”, è adesso sotto la custodia provvisoria del padrone, ma giuridicamente pignorato degli ufficiali giudiziari russi, e non può quindi essere venduto né trasferito in altro modo da esso, pena una causa penale nei confronti del proprietario stesso.
E’ una vicenda piuttosto singolare quella che sta vedendo nelle ultime ore un gatto da compagnia trattato come un oggetto inanimato, vendibile e trasferibile a destra e manca, il quale, se il proprio padrone non riuscirà a saldare il debito che ha con le banche- ammontante a 3.500 € – entro 10 giorni, verrà sequestrato e venduto all’asta. Eppure, non è poi così insolito che in Russia si arrivi a sequestrare animali del tipo più svariato, dai serpenti, alle renne, ai cavalli, per il recupero crediti.
Un fenomeno che sta sollevando sempre più scalpore e polemiche, soprattutto da parte degli animalisti, i quali condannano vivamente l’equiparazione degli animali, da compagnia e non, ad una proprietà, misconoscendoli come esseri viventi e intelligenti. Se in Italia siamo ormai vicini al riconoscere gli animali domestici come membri della famiglia a tutti gli effetti, la Russia si sta avviando soltanto adesso sulla strada della sensibilità verso queste creature che non hanno colpe per gli errori dei loro amici umani.
Infatti, la Duma ha soltanto di recente presentato un disegno di legge che mira a proibire il pignoramento di animali domestici per il recupero di crediti verso debitori di vario tipo. Questo progetto è ancora in discussione, da ormai 5 mesi, con la speranza di molti cittadini, russi e non, che venga approvato, in nome di un progresso verso la sensibilità e il rispetto di tutti gli esseri viventi.