Questi personaggi sono esistiti davvero: le loro storie vi sorprenderanno! (2 / 2)

Molto particolare è anche la storia di Grady F. Stiles Jr., un uomo che soffriva di ectrodattilia, una patologia carico degli arti e in particolare di mani e piedi che causa una deformazione a chela di granchio. L’uomo lavorò per diversi anni nel mondo del circo in cui conobbe anche sua moglie.

Purtroppo però, causa anche dei problemi di alcolismo che lo affliggevano, Grady iniziò a manifestare la sua violenza sulla donna, la quale esausta decise di pagare vicino di casa per uccidere il marito. Una storia degna dei migliori film horror.

Diogo Alves risponde alla definizione di serial killer più pericoloso del Portogallo. L’uomo era particolarmente noto per le sue aggressioni ai contadini che facevano rientro a casa attraversando il  ponte dell‘Aqueduto Das Aguas Livres di Lisbona.

Dopo essere stato scoperto, il criminale stato arrestato quando aveva già commesso ben 70 omicidi ed alcuni scienziati hanno deciso di riporre la sua testa in un vaso per poterne studiare le caratteristiche ed apprendere alcuni aspetti legati alla natura del crimine. Da allora, correva l’anno 1839, la testa di Alves è ancora esposta all’interno del basso nella facoltà di medicina dell’Università di Lisbona.

Ignaz Semmelweis ebbe una delle intuizioni più geniali in campo medico di quell’epoca. Questo dottore di Vienna si accorse infatti che le donne in gravidanza avevano una percentuale di morte ben cinque volte superiore nei reparti gestiti da uomini piuttosto che in quelli gestiti da ostetriche.

Questo fatto era da ricondursi alla scarsa igiene con la quale i medici operavano le donne, utilizzando spesso gli stessi attrezzi senza sterilizzarli adeguatamente fra un paziente e l’altro o addirittura fra un’autopsia e l’intervento su un paziente ancora vivo. Le sue critiche al sistema ospedaliero lo fecero emarginare dai colleghi che lo ridicolizzarono e lo condussero alla pazzia.

Infine merita di essere raccontata la storia di Olive Oatman, una ragazza che venne rapita all’età di 13 anni dalla tribù degli Yavapai. Poco dopo fu venduta ai Mohave che la tatuarono come una di loro. All’età di 19 anni, però, fu liberata e poter così tornare dai suoi cari.