Dalle recenti indagini condotte grazie all’utilizzo di strumenti ad alta tecnologia, è emersa un’area antica nella città di Ostia, finora sconosciuta al mondo intero. La scoperta ha portato alla luce insediamenti romani così vasti che si presume siano addirittura superiori alle estensioni di Pompei. La Soprintendenza archeologica di Roma ha dichiarato che questa è una scoperta di grande valore storico architettonico, confermata dal fatto che nel I secolo avanti Cristo il Tevere divideva la città in due parti, e riconosciuta appieno dagli elementi architettonici rilevati da studi approfonditi del settore.
Infatti, grazie alla collaborazione della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma e due atenei inglesi, la University of Southampton-British School at Rome e la University of Cambridge è stata ricostruita la pianta cittadina e sono stati rilevati torri, magazzini, mura di cinta mancanti, che hanno portato a ricomporre esattamente la pianta originale della città. Con strumenti sofisticati come il magnetometro è stato possibile analizzare il paesaggio in profondità fino a trovare le mura ancora sepolte, le strade, e i vari edifici seppelliti nel sottosuolo.
I rilevamenti hanno portato all’individuazione di quattro edifici principali che si trovano tra il Tevere e le mura della città, su cui si presentano delle grandi torri posti a tratti regolari. Di questi edifici, tre sono simili ad alcune costruzioni presenti negli altri scavi effettuati ad Ostia, che corrispondono a magazzini di circa 150 metri. La scoperta di altri edifici nella parte nord della città allarga la visione degli scambi commerciali di Ostia che si svolgevano nell’epoca romana, e la presenza degli insediamenti romani lascia supporre che l’estensione dei territori di stoccaggio della merce sia molto più grande di quelli rilevati finora. Le indagini portano a un aumento della superficie commerciale di almeno il 50%, che corrisponde a circa 70 mila metri quadrati, differenza che influisce sulla nuova presentazione della mappa topografica di Ostia, dalle dimensioni addirittura più grande di quelle di Pompei.
Queste incredibili rivelazioni portano ulteriori considerazioni sull’interesse archeologico di Ostia antica, e prevedono nuovi interventi con processi di microchirurgia archeologica volti a individuare i punti più rilevanti per continuare le indagini e riaprire i confini di una città ancora sconosciuti, ma pronti a rivivere per essere ammirati dal mondo intero.