L’uomo con due peni scrive una biografia

Il 25enne, che soffre di un difetto genetico detto Diphallia, è nato con due peni, ed è diventato famoso lo scorso anno dopo aver fatto una sessione di domande e risposte su Reddit. Adesso ha raccontato la sua storia in un libro

L’uomo con due peni scrive una biografia

Un uomo nato con due peni e conosciuto come “Double Dick Dude” ha deciso di condividere la sua storia in un libro biografico intitolato “Double Header: My Life With Two Penises“, cioè “La mia vita con due peni“.

L’autore è diventato famoso lo scorso anno, quando ha invitato gli utenti di Reddit a fargli domande. “Io sono il ragazzo con due peni. Chiedetemi qualsiasi cosa“, scrisse nel topic, con tanto di evidenza fotografica di quanto affermato. Il suo post ha ricevuto più di 17.000 commenti, diventando così il quarto più popolare di tutti i tempi nel famoso sito, secondo quanto afferma la descrizione del suo libro su Amazon.

Ho voluto provare a soddisfare la curiosità di tutti“, racconta il ragazzo dell’esperienza. “Per quasi 48 ore sono rimasto seduto davanti al computer con un sacco di caffè a rispondere ad ogni domanda che ho potuto.
Tra le domande fatte al ragazzo: “Sono delle stesse dimensioni?” “Si, 25 centimetri“, “Funzionano entrambi?“, “Si, sono completamente funzionali e indipendenti l’uno dall’altro.” “Dici ai potenziali amanti di essere così ben dotato?” “No fino a quando non è il momento di avere rapporti sessuali.” “Ti piacciono gli uomini o le donne?” “Entrambi, l’ultima relazione a lungo termine è stata con una coppia uomo-donna

Il venticinquenne è nato con una rara condizione genetica, detta Diphallia, che colpisce circa un maschio ogni 5 milioni, secondo quanto affermato da William O. Brant, urologo e co-direttore del Centro per l’urologia ricostruttiva e la salute degli uomini presso l’Università dello Utah. “È raro che un adulto ce l’abbia, perché di solito il difetto viene corretto da bambini.

Anche se l’autore anonimo, che scrive su Twitter sotto il nome DiphallicDude, non ricorda esattamente quando i suoi genitori gli hanno fatto notare per la prima volta la sua condizione, “Mi hanno reso consapevole del fatto che ero importante e speciale“, racconta. “Mi hanno detto di non togliermi le mutande di fronte ad altre persone e di non giocare al dottore perché avrei ferito i sentimenti della gente e li avrei fatti vergognare ed ingelosire perché ne avevano solo uno.”

Quel consiglio ha funzionato fino a quando non è diventato adolescente ed ha perso la sua verginità. “Le voci hanno iniziato a girare. C’è stato un periodo in cui volevo fare un intervento chirurgico per tagliarne uno,” racconta il ragazzo, dicendo che è merito di suo padre se ha deciso poi di non procedere. “Mio padre ha detto, ‘Io so perché vuoi l’intervento chirurgico. Ma indipendentemente dal fatto che tu lo faccia o no, sarai la stessa persona. Non cambia nulla. Io ti voglio bene comunque, non importa se ne hai uno o due.‘”

Imparare a fare la pace con la sua condizione è in realtà uno dei motivi che lo ha portato a scrivere il libro. “Da gennaio del 2014 sono state centinaia le persone che mi hanno contattato per parlare dell’accettazione del corpo, della sessualità e e dell’amare sé stessi. Ho capito c’è uno scopo per questo. Se non riesci a stare bene con te stesso quando le luci sono spente, le porte sono chiuse e sei da solo, allora non si può pretendere che nessun altro possa stare bene con te.

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