La storia di Naomi Oni: sfigurata con l’acido perché bella

Oggi l'ennesima udienza per il caso di Naomi Oni che nel 2012 venne attaccata e sfigurata al volto con l'acido da una rivale

La storia di Naomi Oni: sfigurata con l’acido perché bella

Nella giornata di ieri si è tenuta l’ennesima udienza in riferimento alla violenza subita da Naomi Oni, nel 2012, attaccata alle spalle da una donna con velo musulmano e sfigurata al volto con l’acido.

Nel procedimento è coinvolta una ventunenne, Mary Konye, che dopo aver attaccato “l’amica” Naomi, aveva pubblicato l’immagine raccapricciante di Freddie Krueger accompagnata da un messaggio gongolante con chiaro riferimento a ciò che aveva fatto.

Naomi Oni, anch’essa 21, lavorava presso il negozio di lingerie Victoria’ Secret. Nel dicembre del 2012 proprio tornando sulla strada di ritorno dal lavoro, Konye, vestita con un niqab – un velo musulmano, le gettò in faccia dell’acido solforico sfigurandola per sempre.

Il movente, secondo gli inquirenti è la gelosia. La giovane si sarebbe arrabbiata per esser stata definita “brutta” e si sarebbe quindi vendicata cancellandole il viso in maniera irreversibile.

Colpita al viso, alle braccia, al petto e alla coscia, Naomi ha subito diverse operazioni di innesto della pelle per tentare di riparare le ustioni causate dalla violenza subita, ora aspetta solo giustizia.

Mary Konye continua a proclamarsi innocente affermando che sarebbe stata la stessa Naomi a provocarsi le lesioni.

Il caso ricorda quello di Katie Piper, il cui viso fu distrutto nel 2008 dal suo ex fidanzato, Daniel Lynch. Ora Katie è impegnata, con la fondazione che porta il suo nome, nella difesa delle donne vittime di questo tipo di violenza brutale.

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