La leucemia l’ha costretto sulla sedia a rotelle: “Il mostro non mi impedirà di portare mia figlia all’altare”

La leucemia l'aveva costretto a stare sulla sedia a rotelle ma lui non avrebbe mai permesso al "mostro" di impedirgli di fare la passeggiata più bella sua vita con sua figlia. Quello che fa è commovente!

La leucemia l’ha costretto sulla sedia a rotelle: “Il mostro non mi impedirà di portare mia figlia all’altare”

Non importa se sei un papà o una mamma, non importa se il figlio l’hai portato dentro di te per 9 lunghi mesi, non importa se hai aspettato una vita intera prima di riuscire ad adottarne uno: nel momento in cui sai di avere un figlio, sai che quel legame durerà per sempre.

Anche quando siamo arrabbiati, anche quando litighiamo con i nostri figli, anche quando finiamo per non vederli per anni per stupidi motivi, non c’è giorno che passi che la mente non ci riporti anche solo per un secondo a loro, che sono parte della nostra vita ed il dono più bello.

Un dono da preservare, un dono da custodire. Un regalo che ci emoziona sempre, giorno dopo giorno, e che è capace di sorprenderci come nient’altro in questo mondo. Il compito di un genitore è quindi quello di non far soffrire i propri figli, di non farli piangere, di togliere sempre le pietre dal loro cammino ed essere sempre presenti in ogni momento della loro vita.

Lo sa bene Ralph Duquette, un uomo di 60 anni, che aveva giurato a se stesso che lui ci sarebbe stato sempre per i suoi figli e che, salute permettendo, avrebbe fatto il possibile e l’impossibile per renderli felici e non fargli mancare mai nulla.

Poi la leucemia ha cambiato tutto. Questo brutto mostro è entrato nella sua vita ed ha iniziato a distruggerne piccoli pezzi, giorno dopo giorno. Cure, medici, chemioterapia: questa era ormai la sua routine da 3 anni, durante i quali aveva pure dovuto fare i conti con una neuropatia che lo ha costretto a stare su una sedia a rotelle.

Poi l’annuncio di una data: 10 ottobre 2015. Non era un giorno qualunque: quel giorno sua figlia Heather si sarebbe sposata e lui non avrebbe mai permesso a nessuno di rubargli quel momento. Non avrebbe permesso al mostro di averla vinta, sua figlia avrebbe avuto suo padre accanto a lei in quel momento importante.

Ed ecco che, spinto dalla forza di volontà e dall’amore per sua figlia, Ralph ha deciso di seguire un intenso percorso fisioterapico che gli permettesse di camminare anche solo per l’ultima volta nella sua vita: avrebbe accompagnato sua figlia all’altare.

Quella mattina Heather era triste ma felice allo stesso tempo. Era triste perché sognava da sempre quel momento, fin da quando era bambina sognava di vivere quel momento con il suo amato papà. Ed in fondo, nonostante tutto, era felice, era grata al cielo di non averglielo tolto per sempre, era felice che fosse ancora lì a guardarla vestita di bianco, anche se bloccato su una sedia a rotelle.

Ad un certo punto le lacrime hanno iniziato a scorrere sul viso di tutti: Ralph con tanta fatica si era appena alzato in piedi e si dirigeva verso sua figlia e pian piano ha fatto con la lei la passeggiata più bella della sua vita, rischiando di cadere, di farsi male seriamente.

Ma in fondo ad un padre non importa di farsi male se il dolore è ripagato dalla felicità dei propri figli. Ed Heather quel giorno era la sposa più felice sulla faccia della terra.

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