Il tedesco Klaus Zapfs era una persona sicuramente anticonformista, legata più ad un benessere interiore dettato dalla generosità e dalla austerità, che non da un reale bisogno di accumulare denaro e beni, come la società ci impone.
Ad un anno dalla sua morte, la Germania ricorda quest’uomo che aveva fatto fortuna arricchendosi con una ditta di traslochi, tra le più rinomate a Berlino e che nonostante il successo professionale e l’agiatezza materiale, aveva deciso di vivere nella più totale semplicità, vivendo in affitto in un appartamento di modeste dimensioni e con un assegno, da lui stesso imposto per se, di circa 500 euro mensili.
Fermamente legato al comunismo nel suo pensiero e paradossalmente contrario ad ogni formula di accumulo e accentramento di potere di stampo capitalista, Klaus Zapfs, sosteneva che il denaro rendeva le persone diverse l’una dall’altra, allontanandole, rendendole stupide e asservite. Ecco perché aveva deciso di usare il denaro che egli guadagnava dalla sua azienda, non per se stesso, per soddisfare necessita superflue che i suoi valori non contemplavano, ma per attuare opere di reinvestimento e di aiuto, con grosse donazioni a favore di enti che si occupavano di persone povere e disagiate.
Chissà se Lenin, di cui Klaus aveva messo una statua all’ingresso della sua azienda, sarebbe stato contento dello stile di vita del tedesco. Certo è che questa risulta essere una bella storia di come il successo ed il denaro non siano l’unica risposta e l’unico obiettivo da ricercare nella società moderna, ma che esistono anche altre vie e modi di vedere le cose che possono farci ugualmente sentire realizzati nel perseguire lo scopo che le alimenta.
Quest’uomo, in una terra notoriamente avversa ad ogni forma di comunismo di tipo marxista e leniniano, ha saputo trovare il giusto equilibrio e la giusta serenità per vivere, senza necessariamente doversi circondare di oggetti che lo facessero sentire vivo, parte di qualcosa. Ha saputo utilizzare il proprio denaro nella forma più generosa ed utile possibile, ovvero, rimettendolo al servizio di altri, attraverso donazioni o semplicemente rimettendolo in circolo per altri progetti con finalità utili al prossimo.