Sarà il gelato del futuro? Molto probabilmente si: ci ha pensato la giovanissima start-up del 2017 di Città del Capo “Gourmet Grubb”, co-fondata da Leah Bessa, a diffondere la novità della nutrizione legata al mondo degli entomi: come alternativa dell’ingrediente base costituito dal latte, ha saputo creare, assieme ad ingredienti ampiamente graditi come miele, cacao, spezie e burro di arachidi, una miscela di larve di mosca nera.
Il risultato che ne deriverebbe sarebbe quello di un gelato 5 volte più proteico del tradizionale a base di latte e, rispetto alla carne di bovino, conterrebbe una quantità maggiore di zinco, ferro, calcio e simile di grassi. Inoltre, privo di lattosio e glutine, non implicherebbe la presenza di carboidrati e zuccheri.
Anche la questione legata al benessere degli allevamenti animali sembrerebbe poter trovare una dignitosa risoluzione, focalizzandosi sulla produzione degli insetti: secondo Bessa, infatti, non sarebbero ritenuti esseri senzienti e maturerebbero solo nelle condizioni in cui crescono.
Inoltre, il tema ambientale potrebbe trovare un equo compromesso: la produzione di insetti infatti necessiterebbe di un dispendio di minime quantità idriche ed energetiche rispetto alla produzione del latte e dei suoi sottoderivati e, in più, anche la questione dei gas serra generati sarebbe inferiore rispetto a quella scaturita dall’allevamento del bestiame.
Tra le innumerevoli virtù troverebbe posto anche quella legata ai rifiuti prodotti: basti pensare infatti alla capacità delle larve di Hermetia illucens di nutrirsi di materia organica, come ad esempio il grano esaurito rimasto dalla birra. Anche lo spazio richiesto sarebbe alquanto ridotto e dunque anche l’inquinamento derivante dal loro trasporto in città potrebbe essere ridimensionato qualora venissero coltivati in ambienti controllati all’interno delle aree urbane.
Denominato EntoMilk, possiederebbe, secondo Bessa, “un sottotono leggermente terroso” ed “un gusto ricco e cremoso”: al momento, il suo commercio è centrato in Sudafrica ma, ampliando la sua offerta con piatti salati come ad esempio le crocchette di ceci di larve nere e l’hummus di vermi di mopane, si stima possa raggiungere entro i prossimi 4 anni 1.2 miliardi di dollari.
Secondo le Nazioni Unite, si stima che il fabbisogno nutrizionale nel 2050 possa diventare il doppio rispetto a quello attuale: pertanto, il mercato alimentare degli insetti potrebbe costituire un valido aiuto per sfamare la popolazione globale dei prossimi decenni. Attualmente, sono più di 1.900 le tipologie di insetti che vengono assunte in tutto il mondo, ma la cucina occidentale attualmente non ne è ancora particolarmente coinvolta.