A realizzare questo bellissimo progetto sul braccio robot più veloce al mondo è stato l’istituto svizzero EPFL. Attraverso un video si spiega che il lavoro si è basato non solo sulla velocità del braccio robot, ma soprattutto sul tempo di reazione ai comandi. Il braccio robot è caratterizzato da una eccellente snodabilità, in grado di ruotare in tutti gli assi possibili. Questo, inoltre, facilita la presa di tutti gli oggetti che si trovano davanti proprio come un umano, grazie alla sua ampia mano meccanica.
Gli sviluppatori hanno per prima cosa studiato il sistema di apprendimento umano e sulla base di questi risultati hanno migliorato ogni singolo movimento, esattamente come fa un bambino che dopo vari tentativi e sbagli riesce a perfezionare la sua presa.
Nel video si può notare come il robot migliori sempre più la sua presa attraverso dei comandi computerizzati, che stabiliscono quale sia la giusta rotazione ed il giusto orientamento per afferrare l’oggetto. Il robot è dotato anche di sensori e telecamere, in grado di controllare le traiettorie, la sua velocità, la sua rotazione ma anche il livello di forza da utilizzare, in base all’oggetto da prendere.
Prima di poterlo vedere in azione al di fuori del loro laboratorio di sperimentazione, sicuramente ci vorranno ancora lunghissime fasi di test e accertamenti, così come afferma la Dottoressa Aude Billard, che vuole un robot completamente perfetto prima di metterlo in commercio.
L’obiettivo del team è quello di immettere il braccio robot in ambito spaziale. Sarebbe un progetto a dir poco favoloso: l’idea è quella di poter rimuovere detriti di satelliti e sonde dismesse vaganti nello spazio, che possono comportare un serio rischio per il nostro pianeta dal momento che non sono note le possibili traiettorie.
Alcuni esperti annunciano, inoltre, che stanno lavorando per aggiungere altre importanti funzionalità per migliorare la sicurezza degli autoveicoli. Solo con il passare del tempo, vedremo se questo prototipo diventerà realtà e magari si diffonderà velocemente come altre innovazioni tecnologiche dell’ultimo secolo.