Bimbo vomita larve e sangue: aveva mangiato patatine con i vermi

Torino, bimbo mangia delle patatine comprate al supermercato e la notte vomita larve e vermi. Indignata la giovane mamma che denuncia il negozio dove ha comprato le patatine. La donna dichiara di non voler essere risarcita, vuole solo la salute del figlio

Bimbo vomita larve e sangue: aveva mangiato patatine con i vermi

Un bimbo di un anno e otto mesi aveva mangiato delle patatine che la mamma aveva appena comprato al supermercato, compiendo una cosa abbastanza comune che capita a molti bambini. Solo che stavolta c’è stata un’amara sorpresa: durante la notte il piccolo si è sentito male e ha cominciato a vomitare larve e sangue. La mamma, una giovane ragazza di nome Sarah Idrissi, si è spaventata ed ha portato il bambino all’Ospedale Santa Croce di Moncalieri. Il piccolo è stato subito ricoverato e le sue condizioni non destano grosse preoccupazioni. A preoccuparsi dovrà essere invece il rivenditore che ha venduto le patatine alla mamma del bimbo.

Infatti, la donna ha denunciato il proprietario del negozio sito in via Grosseto a Torino, per lesioni colpose nei confronti del piccolo. Interrogata dai carabinieri, la madre ha raccontato come si sono svolti i fatti: aveva comprato due sacchetti di patatine in quel negozio e il figlioletto Assan ne aveva mangiato uno, perché il primo conteneva già dei vermi e la mamma lo aveva accantonato. La madre del piccolo suppone, che in un momento di sua distrazione, il bambino abbia scartato l’involucro e ne abbia mangiata qualcuna. Infatti, arrivati a casa il bambino stava male e nella notte aveva cominciato a vomitato sangue e larve, così il mattino seguente la donna, preoccupata, lo ha condotto in ospedale. La signora ha portato il sacchetto in questura e, con sgomento dei NAS, sono stati trovati dei vermi all’interno del pacchetto di patatine. La confezione di patatine scadeva addirittura nell’ottobre 2014, e la polizia ha provveduto al sequestro del lotto che si trovava nel supermercato, per eseguire controlli adeguati che ne riveleranno la scadenza.

La donna chiarisce da subito che non chiede alcun risarcimento e vuole soltanto che il figlio stia bene. Per correttezza, la signora ha avvertito i proprietari del negozio prima di fare la denuncia, i quali adesso dovranno fornire ulteriori chiarimenti sull’accaduto.

 

 

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