“Gli davo da mangiare ogni volta che piangeva”. Queste sono le parole pronunciate dalla madre di Santiago Mendoza, il bimbo colombiano che, a otto mesi (per la precisione 240 giorni di vita appena), pesa quasi venti chili. La sua storia ha fatto rapidamente il giro del mondo commuovendo tutti. Il bambino, che molti utenti hanno battezzato ironicamente e forse anche crudelmente Jabba the Hutt (la creatura obesa di Star Wars), pesa più di 3 volte un bimbo di dimensioni normali di quell’età. Il peso di Santiago infatti, corrisponde all’incirca a quello di un bambino di cinque anni.
Eppure non vi è alcuna malattia o disfunzione alla base della precoce obesità, ma solo lo scellerato comportamento della madre, Eunice Fandino, la quale dava da mangiare al figlio ogni volta che piangeva. Dunque, per calmare il pianto di Santiago, la donna lo alimentava continuamente: “Ogni volta che strillava gli davo del cibo o del latte”.
Per fortuna l’intervento tempestivo di un team di esperti gli ha salvato la vita e il bimbo è ora fuori pericolo: Santiago è stato trasferito in un ospedale a Bogotà, dove i volontari del Medellin Chubby Hearts hanno potuto prendere i primi provvedimenti. Si tratta di provvedimenti necessari dal momento che un’obesità così precoce può portare altri problemi come il diabete, la pressione alta, se non addirittura danni per le articolazioni.
Anche i compiti semplici come lavarlo e asciugarlo sono di fondamentale importanza, perchè qualsiasi traccia di umidità sotto i suoi rotolini potrebbe portare alla crescita di funghi. Ovviamente il piccolo dovrà perdere molto peso (dovrà perdere almeno 8 chili di quel peso assurdo per tornare al suo peso forma), attraverso un’alimentazione corretta, ma non sono da escludere interventi chirurgici. Per ora i medici hanno imposto a Santiago una rigida dieta a base di frutta e ortaggi. Addio quindi al latte di formula per il bambino “gigante”.
La madre ha però capito fortunatamente l’errore e ai giornalisti ha dichiarato: “Ho sbagliato perché ho rischiato che il bambino morisse“. La mamma ha inoltre promesso che si affiderà ai medici e che seguirà quel protocollo anche lei, per stare vicino al suo bambino ed evitare altri errori nel futuro.