Alcune usanze assurde dei nostri antenati (2 / 2)

Oggi, rispetto al passato, conosciamo il valore e l’importanza dell’igiene. Bisogna però ricordare che oggi noi abbiamo questa consapevolezza grazie alle scoperte mediche e scientifiche acquisite nel tempo. Il valore che veniva dato all’igiene in passato, con la cognizione del presente, può farci rabbrividire.

La carta igienica non esisteva, bisognerà aspettare la fine dell’Ottocento. Al suo posto venivano usate, tra le tante, foglie, gusci di cocco, lana di pecora. Un altro elemento, che sorprende conoscere, è l’uso dei sassi da parte delle persone per pulirsi.

Ai tempi, si pensava che l’acqua fosse la principale portatrice di malattie. La gente, quindi, non si lavava spesso, anzi per nulla, e i pidocchi erano molto diffusi. La sporcizia predominava e non era fonte di imbarazzo. Isabella I di Castiglia, per esempio, si vantava di essersi lavata solo due sole volte nella vita: alla nascita e prima del matrimonio.

Le malattie, è risaputo, nel passato si curavano principalmente con i salassi, spesso causa di morte per molti pazienti. Ciò che invece lascia pensare è che in passato l’eroina sostituiva la morfina e veniva venduta nelle farmacie come medicina per la tosse. Solo dopo la metà del Novecento, venne definitivamente tolta dal commercio.

Oggi, negli stabilimenti balneari abbiamo le cabine da bagno. In passato, invece, queste cabine erano mobili: avevano le ruote. Si chiamavano “bathing machine” e si diffusero soprattutto in epoca vittoriana, quando l’idea di villeggiatura era associata ad una borghesia, che voleva distinguersi dal popolo: Per questo andava nelle zone balneari con i loro costumi castigati.