Lo storico Baron John Acton aveva notoriamente dichiarato che “il potere tende a corrompere, e il potere assoluto corrompe in modo assoluto”. Ora, a più di un secolo dall’accusa di Acton, gli scienziati hanno dimostrato che anche la persona più nobile di spirito può perdere di vista i propri valori quando gli viene dato il diritto di governare.
Una serie di esperimenti svolti in Svizzera ha dimostrato infatti che, una volta che le persone oneste avevano assaggiato il potere, non potevano resistere dal premiare sé stessi a spese degli altri.
Dopo aver subito una serie di test psicologici per misurare le differenze individuali, tra cui il livello di onestà, i volontari dello studio hanno partecipato ad il “gioco del dittatore”. Nel gioco, ad una persona è stato dato il controllo completo sulla decisione della paga propria e dei propri seguaci. I capi potevano scegliere di prendere decisioni pro o anti sociali, queste ultime con conseguente riscossione di meno soldi per il gruppo, ma più guadagni per il leader.
I risultati hanno mostrato che i volontari classificati come meno onesti hanno inizialmente esibito un comportamento più corrotto, ma, col passare del tempo, anche quelli che inizialmente avevano dimostrato un alto livello di onestà non sono stati risparmiati dagli effetti corruttivi del potere.
Ai partecipanti della ricerca sono stati anche fatti, nel corso del test, esami che hanno dimostrato che le scelte anti-sociali erano più frequenti tra coloro con i livelli più alti di testosterone, l’ormone sessuale maschile.
“Una cosa che fa arrabbiare me, i miei figli e la maggior parte delle persone in tutto il mondo è: perché i leader potenti non fanno più atti benefici?“, ha detto il professor John Antonakis dell’Università di Losanna, Svizzera. “E’ a causa del potere? Dobbiamo veramente preoccuparci di questa forza? E’ realmente vero quello che aveva affermato Acton?“.
Nello studio, al leader sono stati consegnati dei soldi, con la possibilità di scegliere come dividerli a piacimento. Più ne prendevano per sé stessi, meno andava ai loro seguaci. “I risultati sono stati chiari. Il potere corrompe. Con più seguaci e più scelte da fare, il leader sceglieva con più probabilità l’opzione anti-sociale“.
Il professore paragona il potere ad il sangue per un vampiro: “Una volta che viene assaggiato, non si può lasciare”.