Il suo nome è singolare quanto l’idea che ha avuto il suo ideatore: nasce così l’AntiCafé, dove viene confermato il proverbio “Il tempo è denaro”, e qui lo è davvero. Il nuovo bar ha aperto a Roma in via Veio, nel popoloso quartiere San Giovanni, ed il marchio è già stato messo al sicuro. L’idea tuttavia non sarebbe completamente nuova, versioni più o meno simili esistono già in Russia, Ucraina e a Londra, ma sono comunque varianti diverse. Sono tre gli amici che a Roma hanno investito in questa bizzarra idea, due bulgari e un italiano, con età tra i venti e i trent’anni e con esperienza di commercio fatta a Parigi dove sono riusciti ad aprire due locali per poi spostarsi in Italia.
A Roma hanno quindi cercato e trovato il loro posto giusto, nel quartiere centrale di San Giovanni, allo stesso tempo lontano dalla folla turistica del centro, ma con la metropolitana a portata di mano e 100 metri quadrati per re-inventare il coworking, la condivisione di uno spazio di lavoro. In pratica la formula consiste in questo: entri nel locale e poco conta cosa consumi perché tanto tutto è compreso nel prezzo. Così, se ti siedi, lavori, giochi o chiacchieri, paghi per il tempo che lo fai.
A disposizione dei clienti molta tecnologia: reti wireless, stampante, scanner, proiettore, spine anche a terra, snack e drink (non alcolici), microonde e tostapane per scaldare il cibo che, cosa strabiliante, puoi anche portarti da casa. Per Daria, 24 anni, una delle imprenditrici, è un locale “friendly” in tutti gli aspetti. La ragazza, che come l’amico Leonid Goncharov ha altre esperienze imprenditoriali alle spalle, ha una laurea da fashion stylist all’istituto Marangoni di Milano e una in economia.
Questa la sua storia, e da qui la sua idea: “A casa non riuscivo mai a studiare, ti scrive l’amica, hai la lavastoviglie da caricare, sono le quattro e ancora non hai iniziato… Quando studiavo a Milano vivevo a porta Romana e passavo la giornata al bar sotto casa, prendevo un caffè, un cappuccino, un panino… alla fine erano 30 euro di consumazioni al giorno. Se non consumi ti guardano male, l’idea ci è venuta così”. L’atmosfera dell’AntiCafè richiama quella degli Starbucks, caffetterie dove si consuma passando lunghe ore seduti ad un tavolino. Questi i prezzi: 4€ non divisibili per la prima ora, 3€ per le successive, suddivisibili in dieci minuti. Se resti tutto il giorno 14€, tutto il mese 200€.
Ad oggi non si registrano eccessi da parte dei clienti, c’è entusiasmo ed il locale è sempre pieno di gente, ed il trio pensa già ad aprirne uno uguale a Milano: “Dobbiamo ancora trovare il locale giusto, comunque diversamente da Roma sarà nel centro storico, dentro le mura. Certo la burocrazia italiana è spaventosa, devi star dietro a mille dettagli. Con un buon commercialista comunque si risolve tutto”. Da sottolineare che non manca un servizio di caffetteria al banco, racconta Daria: “non volevamo che chi entrasse e chiedesse un caffè, dovesse pagare 4 euro”.