Quando si parla di fare decluttering (letteralmente liberarsi delle cose inutili, che occupano spazio, e rubano energia e tempo), ci si riferisce alle proprie cose. Non si può fare decluttering sulle cose altrui (senza permesso).
A pensarci, è piuttosto sensato, in effetti: vi farebbe piacere se qualcuno andasse a frugare nel vostro armadio decidendo al posto vostro cosa buttare o dare via? E se lo facessero tra gli utensili che usate in cucina?
Ecco, lo stesso vale per gli altri, in primis il vostro partner. Posto che non possiamo armarci di sacco della spazzatura e buttare via tutta quella “robaccia” che il nostro partner conserva nell’armadio, o nel garage, come comportarsi però con le cose comuni?
Litigare e combattere? Non funziona. Se si sentirà aggredita, l’altra persona non farà altro che attaccarsi ancora di più a quello che noi vorremmo far fuori. Agire di nascosto? Pensate solo se lo facessero a voi… Rinunciare e gettare la spugna? Non è una soluzione. Dopo qualche settimana sareste punto e a capo.
Perchè non provare a trovare insieme una soluzione? Ci vuole calma, pazienza e voglia, da entrambi le parti, di comunicare sinceramente sull’argomento. Prima di cominciare con la sessione di decluttering è necessario porsi le seguenti domande:
- Quale zona vogliamo affrontare?
- Che genere di decluttering stiamo per fare? Vogliamo liberare spazio, oppure vogliamo selezionare alcune cose rispetto a una maggiore quantità, vogliamo fare una donazione (di vestiti o oggetti) o rivendere al mercatino dell’usato / barattare? E’ importante darsi degli obiettivi chiari, così entrambi saprete cosa state facendo e perché.
Ed eccoci al cuore della questione. Avete scelto insieme la zona da affrontare, avete chiarito perché lo fate. Ora che lo state facendo, è il momento di parlare di scendere nei dettagli:
- Perchè questo oggetto vuoi tenerlo? Cercate, per cortesia, di non essere aggressivi quando lo chiedete. La domanda non è “Cosa pensi di fartene di questa inutile schifezza?!?”, lo scopo è capire meglio quali sono le esigenze del partner e vedere, insieme, se ci sono margini di operabilità;
- Per gli oggetti che hanno un valore sentimentale, potreste chiedervi, insieme, se non c’è un modo migliore di apprezzarli, piuttosto che tenerli da qualche parte appoggiati, o inscatolati. Utilizzarli, o donarli a qualcuno che possa farne buon uso;
- Motivatevi a vicenda: pensate allo spazio in più, ai soldi in più, alla liberazione. Incoraggiatevi.
E quando proprio non si trova un accordo? Se il vostro partner non vuole assolutamente cedere su alcuni oggetti, mettetevi nei suoi panni. Come vi sentireste se vi dicessero di buttare via qualcosa che voi amate molto? Provate a mettervi d’accordo sul fatto che di alcune cose ne riparlerete dopo 6 mesi. A volte anche questo aiuta, perché intanto l’altra persona può cominciare a ragionarci sopra.
Una volta finito il lavoro, prendetevi qualche minuto per capire come vi sentite: stanchi, ok, ma anche più liberi? Soddisfatti di voi stessi? Stupiti di quanto avete fatto? Ci siamo quasi, restano solo due cose da fare, e sono entrambe importanti:
- provate a fare un piccolo piano di mantenimento del decluttering: si potrebbe rifare ogni mese, o ogni due, o ogni sei, a seconda delle vostre esigenze. Datevi un appuntamento e rispettatelo;
- fate uscire di casa quello che deve uscire: roba da buttare, oggetti da portare al mercatino, vestiti e altro da regale. Via, subito.
Certo, in questo modo ci è voluto più tempo che a buttare tutto di nascosto…ma potreste avere trovato un alleato, laddove prima avevate un sabotatore.