Il pulmino che ha fatto la storia dell’automobilismo è senz’altro il “Volkswagen Bulli”, noto per essere il mezzo di trasporto preferito dai “figli dei fiori”, a cavallo tra gli anni ’60 e gli anni ’70. Nei giorni scorsi, l’azienda di Wolfsburg ha annunciato la nuova versione del celebre veicolo, con propulsione elettrica, e guida autonoma.
Qualche avvisaglia del fatto che Bulli sarebbe tornato a calcare le strade, si era avuta quando il presidente del cda dell’azienda, Herbert Diess, aveva spiegato che, a partire dal 2020, sarebbe stata varata una trentina di veicoli 100% ecologici, con l’obiettivo di venderne 1 milione entro i cinque anni successivi. In seguito, all’Autosalone di Detroit, venne mostrato il prototipo “I.D. BUZZ”, che venne presentato non come un progetto nostalgico, ma come la riproposizione del Transporter Type 2 secondo le moderne tecnologie automobilistiche.
Da allora, l’I.D Buzz si è evoluto, finendo col diventare la versione ecologica e autonoma del Bulli di una volta: anche in questo caso, si avrà a disposizione un design monolitico, con linee pulite, ed il classico muso a forma di V, più qualche finezza estetica, rappresentata dal fatto che il pianale Meb, destinato ai veicoli elettrici del gruppo, sarà realizzato in legno chiaro, in puro stile yacht,
Oltre all’elemento estetico, il nuovo Bulli sarà anche spazioso (4.942 mm x 1.976 mm x 1.963 mm, con interasse da 3.300 mm), con ben 2 bagagliai (di cui uno anteriore, al posto dell’ormai rimosso motore termodinamico), con la possibilità del volante “drive pad” di scomparire nella plancia, e dei sedili anteriori di voltarsi a 180° verso quelli posteriori, in modo da realizzare un piccolo “salottino mobile”.
La tecnologia non mancherà nel nuovo Bulli, sin dall’accesso, realizzato tramite chiavi elettroniche. In ognuna di esse, dotata di sensore di prossimità, sarà inserito uno UserID individuale nel quale verranno memorizzate le preferenze dell’utente quanto a climatizzazione, regolazione dei sedili, sound interno, playlist preferite, illuminazione ambientale, etc. In questo modo, chiunque – riconosciuto – entri nel veicolo, avrà a disposizione un ambiente perfettamente calibrato sulle proprie esigenze: ovviamente, non finisce qui.
Come dotazioni, il pilota a avrà a disposizione un infotainment, un head up display per ottenere le indicazioni di navigazione e l’accesso alle funzioni direttamente sul parabrezza, un e-mirror che, posizionato al posto dello specchietto retrovisore, visualizzerà il contenuto delle videocamere area view. Oltre a questo, come accennato, vi sarà la guida autonoma, attivabile dal pulsante mimetizzato nel logo del volante: quest’ultima permetterà al veicolo di muoversi in modo indipendente, grazie ai dati del traffico ricevuti via cloud, e grazie al monitoraggio ibrido assicurato dai sensori (a ultrasuoni e radar), e dallo scanner laser.
La propulsione sarà a zero emissioni, grazie a 2 motori elettrici posti uno sull’asse anteriore, e l’altro su quello posteriore, alimentati da batterie che potranno essere ricaricate sia dalle normali prese di corrente, che in modalità rapida (80% in mezz’ora), grazie al “Combined Charging System”: secondo l’azienda, il nuovo Bulli godrà di un’autonomia di 600 km, con potenza erogata di 370 cavalli vapore, ed ottimo sprint (scatto da 0 a 100 km/h in 5 secondi).
Peccato, però, però per i termini di distribuzione del nuovo Bulli: per poterne acquistare uno, si dovrà attendere il 2022, circa 4 anni, e mettere in preventivo una spesa di pressappoco 60 mila euro.