Elon Musk è un uomo felice. Già lo era probabilmente, ma la scorsa settimana la sua azienda, Tesla Motors, ha segnato un record in Borsa, sfondando la quota di 100 miliardi di euro di capitalizzazione, ovvero il valore totale delle sue azioni.
Per rendere un’idea della potenza del marchio Tesla, l’ultimo arrivato Cybertruck, aveva ricevuto ordini per 160.000 unità due giorni dopo la sua presentazione. Era sufficiente dare una caparra di appena 100 dollari, somma che ha permesso all’azienda californiana di portare nelle sue casse ben 16 milioni.
Elon Musk è riuscito a sorpassare il colosso Volkswagen vendendo solo 368.000 vetture nel 2019. Il gruppo tedesco ne ha vendute 30 volte tanto. Da dove arriva quindi questo incredibile valore azionario? Probabilmente dal pensiero comune che il futuro sarà molto elettrico e Tesla è stata un vero precursore del mercato.
Il suo fondatore è innanzitutto un visionario. È stato lui a fondare PayPal che ha cambiato il modo di pagare online ed è sua SpaceX, azienda che sta investendo sul progresso aerospaziale e la futura missione su Marte.
L’America è fatta di marketing e le notizie che ultimamente si sono susseguite hanno convinto gli investitori a comprare le sue azioni, portando il valore da 300 a 600 dollari in appena sei mesi, caso unico nell’industria delle automobili.
Meglio dell’azienda di Musk c’è solo Toyota che da anni investe nel campo dell’ibrido e dell’elettrico; il suo valore è maggiore di Volkswagen e Tesla messi insieme.
Oggi gli analisti si dividono sul futuro della società ma certo è che il progetto della prima Gigafactory europea è già cominciato. In Germania verrà costruita per dare man forte alla produzione del modello Y, il primo suv elettrico che arriverà sul mercato a fine 2020. La scommessa di Musk saranno i mercati di Asia e Cina, paesi dove l’alternativa elettrica è molto richiesta.