Suzuki Jimmy 2018: arriva in Italia la quarta generazione del mitico Suzukino

A partire da Ottobre, è arrivata nelle concessionarie italiane un'auto che, nel corso dei decenni, ha scaldato il cuore degli italiani intenti alle gite fuoriporta: la quarta generazione dello storico Suzukino è più smart che mai, anche se difetta di spazio.

Suzuki Jimmy 2018: arriva in Italia la quarta generazione del mitico Suzukino

Noto come Suzukino, il mitico fuoristrada giapponese – amato dagli italiani sin dagli anni ’70 – è arrivato, in questi giorni, alla sua quarta generazione, grazie al varo del Suzuki Jimmy 2018, un po’ retrò nel design, ma non certo a livello motoristico e tecnologico.

Il nuovo fuoristrada della Suzuki non tradisce il design dei precedenti Suzukini di casa: la carrozzeria è decisamente squadrata, con un frontale a sviluppo verticale, sul quale alloggia la mascherina a 5 sezioni (quella centrale per la grande S), gli ampi paraurti laterali in plastica nera, ed il tettuccio piatto come il cofano, corredato della ruota esterna di scorta che solo i veri fuoristrada osano ancora esibire. 

Le sue dimensioni (348 cm x 165 cm x 173 cm, con interasse di 225 cm) la rendono pratica da usare anche in città, benché diversi elementi tradiscano la sua voglia di uscire dagli schermi, e dalle comode strade cittadine: l’altezza dal suolo è pari a 21 cm e, sia davanti che dietro, le sconnessioni dei terreni accidentati sono affidate alle cure di sospensioni ad assale rigido, utile anche per aumentare la rigidità torsionale del telaio, esaltata dall’applicazione di diversi elementi a X. Non mancano, poi, l’assistente per le partenze in salita (Hill Hold) ed il regolatore per le velocità in discesa

L’interno è dominato dal nero, e dalle forme squadrate e con motivi orizzontali, basti pensare allo sviluppo del cassetto portaoggetti, posto di fronte al passeggero anteriore assieme al display multimediale da 7 pollici (compatibile con Apple CarPlay, Android Auto, e capace di replicare le app dello smartphone tramite Mirrorlink) e, poco sotto quest’ultimo, al modo in cui sono state allineate le manopole per il climatizzatore. Uniche concessioni all’armonia delle forme rotonde, la scelta del cruscotto di inglobare i canonici quadranti circolari, e le prese d’aria: peccato per lo spazio, visto che occorre abbassare i due sedili dietro per poter avere un vano bagagli che passi dai modestissimi 85 litri iniziali ai più dignitosi 377 litri finali.

Personalizzabile con una tinta bicolore (Avorio Kenya, Blu Fiji, Giallo Kinetic) che prevede il tetto di tonalità nera (+ 400 euro), e con l’opzione per il cambio a 4 marce automatico (altri 1.500 euro se non si vuole adoperare il cambio manuale a 5 rapporti), la Jimmy 2018 propone di serie nei concessionari (dov’è già arrivata), ad un prezzo di 22.500 euro, oltre al propulsore termodinamico 1.5 aspirato (benzina) capace di mettere su strada una potenza di 102 cavalli vapore e 130 Newton metri, i sedili riscaldati ed anche diverse tecnologie di guida assistita (ADAS), qui al loro esordio con gli abbaglianti automatici, un sensore contro i colpi di sonno o contro l’uscita involontaria dalla propria corsia, un sistema per la lettura dei segnali stradali, uno per la frenata d’emergenza (con annesso riconoscimento del pedone) e per il cruise control. 

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