Qualche tempo fa, la casa automobilistica giapponese Toyota varò il programma “Environmental Challenge 2050”, che mirava a ridurre l’emissione di polveri sottili e NOx attraverso la piena sostenibilità delle sue auto, lungo il loro intero ciclo di vita, dalla produzione alla circolazione: una nuova tappa di questo progetto è scoccata proprio col nuovo anno, che sancisce il totale abbandono del diesel per l’azienda di Aichi.
Il progetto del brand Toyota/Lexus è di quelli ambiziosi: puntare a vendere, entro i prossimi 12 anni, quindi entro il 2030, qualcosa come 5.5 milioni veicoli elettrificati all’anno (di cui 1 intero milione solo di auto a batteria BEV, o a cella di combustibile FCEV): faranno eccezione i segmenti delle piccole e delle compatte, che affiancheranno la propulsione ibrida con quella a benzina (1.0, 1.2, e 1.5), ed i veicoli commerciali/SUV delle gamme Hilux, Land Cruiser, Proace, e Proace Verso.
Per il resto, la transizione è già stata operata per Aygo, C-HR, e Prius e, appunto dal Gennaio 2018, si procederà anche con Yaris, Auris e RAV4, per le quali non saranno più disponibili le propulsioni diesel. Con la sola eccezione, momentanea, riservata alle Aygo, tutti gli altri marchi citati saranno implementati con motorizzazioni ibride che, ormai, stanno spingendo molto bene le vendite del produttore giapponese.
Toyota, infatti, ha riscontrato – nel 2017 – un incremento del 71% (rispetto allo scorso anno) della propulsione ibrida nelle preferenze dei consumatori, in particolar modo italiani.
Nel nostro Paese, tanto per dirne una, si è concentrato il 60% delle vendite del duo Toyota-Lexus, con ben 180.000 acquirenti italiani che – in 4000 casi, nel solo 2017 – hanno optato per i veicoli della controllata Lexus (inizialmente nata per vendere auto di lusso negli USA): quest’ultima, per il biennio prossimo, ’18-’19, punta a consolidare il trend di crescita, grazie alla sua strategia focalizzata sul “100% Self Charging Hybrid”.