Mike Manley ha intenzione di rilanciare le sorti del marchio Lancia

Nonostante il triste declino, Lancia continua ad essere un brand fondamentale per il mercato italiano. Ad esserne convinto è Mike Manley, conscio dei risultati di vendita della Ypsilon, venduta lo scorso anno in oltre 48.000 esemplari.

Mike Manley ha intenzione di rilanciare le sorti del marchio Lancia

Negli ultimi anni, le sorti del brand Lancia non sono state certo all’altezza della sua gloriosa storia. Poco valorizzata all’interno del gruppo Fca, Lancia è rimasta in piedi grazie alla Ypsilon, una city car che almeno nel nostro paese continua ad avere un discreto successo.

Ancora oggi, con Fiat 500 e Fiat Panda, la Ypsilon è una delle vetture più desiderate dai fedeli acquirenti dei marchi italiani. Forte di questa considerazione, Mike Manley, amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, è giunto alla conclusione che non sarebbe logico togliere la spina ad un marchio che sta attraversando la crisi più grave della sua storia.

Con 48 mila unità vendute lo scorso anno in Italia, il modello che discende dalla mitica Y10 degli anni ’80 continua a farsi apprezzare dagli amanti dei prodotti ricercati e ricchi di glamour. In altre parole, rispetto al suo predecessore Marchionne, che aveva deciso di scommettere su altri marchi italiani, come Alfa Romeo e Maserati, Manley vorrebbe dare maggior spazio ad un marchio considerato in declino.

Al momento, ancora non si conosce quale sia il destino del car maker piemontese. Le ultimi voci parlano però di un rilancio che permetterebbe di dare nuovo lustro ad una casa automobilistica che ha fatto nascere modelli di successo come la Delta e la Fulvia.

I rumors degli ultimi tempi parlano di una Lancia Ypsilon che potrebbe beneficiare della nuova tecnologia ibrida sviluppata dal gruppo. L’ipotesi in cantiere sarebbe quella di abbinare ai motori termici delle piccole unità elettriche, capaci di garantire una considerevole riduzione dei consumi e delle emissioni allo scarico. Ma la vera novità sarebbe quella di un nuovo modello da abbinare all’utilitaria, rimpolpando quella che è una gamma ridotta all’osso.

Al momento, non si conosce quale segmento di mercato andrebbe a presidiare, ma molto dipenderà da quanti fondi si riusciranno a dirottare, ridando così linfa vitale ad un marchio prestigioso simbolo del made in Italy.

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