“La supercar elettrica? Se c’è qualcuno che la deve fare è la Ferrari. Non mi importa se poi la vendiamo, ma la dobbiamo fare noi per primi. Non possiamo lasciare spazio agli altri”. Probabilmente in molti stenteranno a crederci, eppure queste dichiarazioni sono state rilasciate da Sergio Marchionne, uno che in fatto di propulsione elettrica è sempre stato un tantino scettico.
Ma a quanto pare sembra che l’amministratore delegato di Fca, intervistato per l’occasione al salone dell’auto di Detroit, abbia decisamente cambiato idea. O forse ha deciso di far cambiare rotta alle sole sorti della Ferrari. Si apre quindi un nuovo capitolo della storia della Scuderia del Cavallino Rampante? Al momento la domanda rimane senza una risposta perentoria, ma ci sono serie probabilità che il nuovo modello “alla spina” possa essere inserito nel prossimo piano industriale che sarà svelato al Balocco in data 1 giugno. Una simile scelta non sarà certo indolore: qualche cliente ne rimarrà entusiasta, qualcun altro non approverà lo snaturamento di un marchio che è diventato una vera e propria leggenda a quattro ruote.
Ma non c’è solo questo. A quanto pare la supercar elettrica avrebbe la priorità sulla progettazione di qualsiasi altro modello. Anche il Suv di Maranello passerebbe quindi in secondo piano; la ruote alte rimane comunque attesa per il 2020, e sarà probabilmente equipaggiata con una motorizzazione ibrida.
Il manager italo-canadese non sembra aver dubbi. In un mondo dell’auto in rapido cambiamento, Ferrari è chiamata a rimanere la numero uno. Non adeguarsi alle nuove esigenze significa farsi surclassare dalla concorrenza, aspetto che una società gloriosa come la Ferrari non può certo permettersi.
Bisogna poi mettere sul piatto che sino ad oggi Fca non ha investito nell’elettrico tanto quanto altri gruppi. Ma non c’è da affrontare solo la sfida dell’auto a zero emissioni. Nel futuro c’è anche lo sviluppo della tecnologia per la guida autonoma. Da qui ogni costruttore deve essere in grado di reinventarsi, Ferrari compresa.