La grande azienda con sede a Detroit, la Fiat Chrysler, una delle aziende dell’auto più dinamiche negli ultimi anni, vuole muovere i propri primi passi in un comparto automobilistico nella quale fino ad ora non si era mai cimentata e dove i gruppi americani anche non strettamente di tradizione a quattro ruote, come Google, la fanno da padrona: le auto a guida autonoma. Fra l’altro, la stessa FCA collabora con i progetti di Google negli Stati Uniti.
La FCA di Sergio Marchionne ha firmato un memorandum d’intesa per sviluppare questo progetto d’avanguardia con altre due imprese, la BMW, con la quale lancia una collaborazione a lungo termine per lo sviluppo di queste nuove tecnologie, e con la Intel azienda leader nella produzione di processori per personal computer e di componenti informatiche per tutte le strutture integrate. Le tre grandi imprese pongono di fronte a loro un grande obiettivo.
Le prime 40 auto a guida autonoma, secondo il piano sviluppato nelle molte riunioni per raggiungere l’intesa, sono già pronte per essere prodotte nel 2017, in tempo per poter sperimentare basicamente le nozioni di base del protocollo di guida autonoma 3 e 4, impegnandosi con dei test a sperimentare quali siano i margini di miglioramento del software che dovrebbe permettere la guida in piena autonomia da parte della stessa auto.
La produzione è destinata ad essere incrementata negli anni successivi, quando le auto di tipo “Pacifica” prodotte dalla stessa Fiat saranno molte di più ed avranno a disposizione le ultime versioni del software implementato da BMW tramite gli studi e la programmazione avanzata messa in atto da Intel.
L’intento di FCA è quello di colmare il gap con altre concorrenti nel più breve tempo possibile, di modo da presentare sul mercato nel giro più ristretto possibile di anni dei modelli completamente funzionanti ed autonomi, che non conoscano alcun genere di grave errore nella traduzione dei dati del sofftware verso la guida su strada. Tale impegno di FCA pare rispondere alle critiche che sono state mosse contro Fiat negli ultimi tempi per lo scarso impegno nello sviluppo delle tecnologie della mobilità del prossimo futuro.