Infiniti Project Black S vs Lexus UX: le auto ibride più innovative dell’autosalone di Parigi

Il Salone dell'Auto di Parigi entra nel vivo dell'innovazione con lo scontro, ad armi pari, tra due auto ibride di lusso, rappresentate dalla Infiniti Project Black S del gruppo Nissan, e dalla Lexus UX del gruppo Toyota.

Infiniti Project Black S vs Lexus UX: le auto ibride più innovative dell’autosalone di Parigi

Al Salone dell’Auto di Parigi, nelle scorse ore si è assistito a una sfida, a suon di innovazioni, tra i marchi di lusso di Nissan e Toyota, con Infiniti e Lexus che hanno reinterpretato in modo molto interessante il concetto di auto ibrida, rispettivamente con la Infiniti Project Black S e la Lexus UX.

La Infiniti Project Black S, ispirata alla Infiniti Q60, cerca di coniugare – grazie alla collaborazione del team di Formula 1 della Renault – due diverse visioni dei motori ibridi, che li vedono di volta in volta utilizzati o per ridurre i consumi di quelli termodinamici, o per dargli più potenza (come nelle supercar alternative McLaren P1, Porsche 918 Spyder, e Ferrari LaFerrari).

Il modo in cui tale scopo viene ottenuto prevede l’uso di un motore termico ad alte prestazioni, un V6, assieme a due unità elettriche adibite, ciascuna, a un diverso modo di recuperare energia elettrica: nella fattispecie della Infiniti Project Black S, il primo motore ottiene carica immagazzinando l’energia generata dalle frenate, mentre il secondo la recupera dal sistema di doppio turbo innestato nella sovralimentazione della power unit “tradizionale”.

Il bottino energetico accantonato, secondo l’azienda pari a 120 kW di potenza, può essere investito in vari modi, dal semplice attenuamento del lag (che intercorre tra accelerazione e risposta) tipico dei motori turbo, alla riduzione dei consumi, passando – per chi volesse avvalersi delle modalità “qualifica” (la più estrema) e “gara” (per chi ama i sorpassi) – per un aumento della potenza del 41% rispetto al modello Q60 (in totale 570 cavalli vapore), con uno sprint da 0 a 100 km/h ottenuto in appena 4 secondi

Al momento, non sono noti altri dettagli su tale concept, posto che – verosimilmente – l’intero 2019 verrà impiegato in test, in vista dell’omologazione del veicolo anche su strada (con conseguente cessione dei suoi migliori spunti tecnologici anche ad altre auto del brand). 

Decisamente meno sperimentale e più pronta alla commercializzazione è la Lexus UX del gruppo Toyota che, rientrando nella categoria dei crossover urbani, finirà immancabilmente per confrontarsi con analoghi modelli di Audi (Q3), BMW (X1 e X2), e Volvo (XC40): il design di questa nuova vettura è deciso, a cominciare dalla mascherina frontale a clessidra che apre le danze poi proseguite dagli archi passaruota laterali (con protezione anti-graffio), collegati da spiccate venature, e dal posteriore, attrezzato con fanali unificati (a “monociglio”) ed un pronunciato montante. 

Sotto il cofano, la Lexus UX propone un motore ibrido (a benzina 2.0 e – sotto il divanetto posteriore – elettrico con accumulatore da 1,2 kWh) capace di mettere su strada 178 cavalli vapore, assecondati dal cambio automatico a variazione continua, con una tenuta su strada che è garantita sia dal baricentro basso dell’auto (59.4 cm da terra) che dalle sospensioni (McPherson davanti e multilink dietro) e dalla tecnologia Active Cornering Assist, capace di minimizzare il sottosterzo attivando automaticamente i freni delle ruote interne nelle curve (ove è possibile ridurre lo smorzamento derivante dalla modalità di guida Sport S o dalla elevata velocità optando per le sospensioni a controllo elettronico presenti negli allestimenti premium Luxury e F Sport, dotati di sistema Adaptive Variable Suspension). 

Gli interni risultano allo stesso tempo eleganti ma sobri, grazie al nero che riveste tanto il mobiletto centrale quanto l’infotainment (da 7 o 10.25 pollici) che si solleva dalla consolle centrale. In Italia dovrebbe arrivare la versione standard della Lexus UX, nota come Lexus UX 250h, anche se è prevista la possibilità di ottenere la trazione integrale 4×4 (E-Four ) facendosi montare un secondo motorino elettrico (sul retrotreno) per ottenere un boost sull’accelerazione o una miglior tenuta sui percorsi scivolosi. 

Continua a leggere su Fidelity News