In Germania si fa largo la proposta del limite dei 130 km/h sulle autostrade

La Chiesa Evangelica tedesca vuole indire una raccolta firme al fine di introdurre il limite dei 130 km/h sulle autostrade. Più che per la sicurezza al volante, lo scopo sarebbe quello di ridurre l’impatto ambientale.

In Germania si fa largo la proposta del limite dei 130 km/h sulle autostrade

Per tutti i patiti di automobili, la Germania rappresenta non solo il paese in cui hanno sede diversi marchi premium, ma anche la patria delle autostrade senza limiti e senza pedaggio.

Eppure, nel giro di qualche anno, le celebri autobahn teutoniche potrebbero diventare oggetto di una profonda trasformazione, non tanto a livello strutturale, quanto più prettamente pratico e burocratico. Innanzitutto, dopo un lungo braccio di ferro con l’Unione Europea, anche in quella che è la più grande economia del Vecchio Continente, bisognerà pagare il pedaggio. Al momento attuale, l’introduzione avverrà molto probabilmente nel 2020, e riguarderà i soli veicoli stranieri. Anche i tedeschi lo dovranno pagare, recuperandolo però grazie ad uno sconto di egual misura sulla tassa di circolazione.

Ma, oltre al pedaggio, non è da escludere che possa cadere un altro mito delle autostrade tedesche. In altre parole, il limite fino ad oggi raccomandato dei 130 km/h potrebbe tramutarsi in obbligatorio. A richiederlo è stata la Chiesa Evangelica della Germania Centrale, convinta che un simile intervento possa solo creare benefici all’ambiente.

A tal fine avrebbe già anticipato l’intenzione di dare avvio ad una raccolta firme. L’operazione scatterà il prossimo 6 marzo, e permetterà alla Chiesa Evangelica di ottenere un’audizione presso la Commissione delle petizioni al Bundestag, ma solo qualora entro 4 settimane vengano raggiunte 50.000 sottoscrizioni.

Secondo Christian Fuhrmann, parroco della Ekm, un simile provvedimento potrebbe garantire una riduzione delle emissioni di CO2 di qualcosa come 2 milioni di tonnellate all’anno. Per il prelato dall’anima green, a beneficiarne sarebbe anche il traffico, che risulterebbe più fluido, comportando allo stesso tempo una diminuzione del consumo degli pneumatici e dell’inquinamento acustico. Inoltre, una scelta di questo genere rientrerebbe a pieno titolo tra le varie responsabilità alle quali la Chiesa non può esularsi, in quanto considerata “riconoscimento nei confronti del creato”.

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