Il 5 ottobre scorso, il Governo ha approvato la delega fiscale, ossia un disegno di legge che delega Palazzo Chigi a mettere mano alla riforma complessiva del fisco. Alla riforma,poco ma sicuro, non sfuggiranno le quattro ruote.
Nei prossimi mesi potrebbero arrivare: un aumento dell’accisa sul gasolio, un incremento della percentuale di detraibilità dell’Iva sulle auto aziendali ecologiche e l’abolizione del noto superbollo.
Il diesel
Per ridurre le emissioni di anidride carbonica, il Governo ha intenzione di aumentare il prezzo del diesel proprio per incentivare sempre più consumatori a passare all’ibrido o elettrico, incrementando, nello stesso tempo, gli introiti legati alle accise. Dato che, causa pandemia, rispetto al 2019, nel 2020 il Governo ha incassato un quantitativo di introiti inferiore, è inevitabile che il prezzo alla pompa venga ritoccato verso l’alto, potendo raggiungere anche quello della benzina.
I veicoli con motore diesel potrebbero veder aumentare oneri a causa di maggiore tassazione e annullamento incentivi, rispetto ad altri.È quanto viene ventilato in questi giorni, parlando di attività presso il Ministero per la Transizione ecologica (che spinge verso l’ancora tentennante elettrico).
Roberto Cingolani potrebbe approvare nuove misure, che portano al taglio di quasi 20 miliardi nel giro di 10 anni. Soldi necessari, per altro, e che saranno tolti da agevolazioni ora presenti sui carburanti fossili, almeno quelli più inquinanti. Nella politica, nella finanza e in molte aziende, l’attacco alla psicologia di chi sceglie auto diesel sembra continuare a crescere.
Le flotte aziendali e il superbollo
La commissione parlamentare è interessata, per quanto riguarda le flotte aziendali, ad aumentare il limite alla detraibilità dell’Iva (attualmente fissato al 40%) per tutti i veicoli a basse emissioni. Ancora non è specificato quali possano essere i veicoli a basse emissioni ma forse in questa categoria rientreranno le soluzioni ibride e elettriche.
Infine il superbollo, la tassa tanto odiata dagli automobilisti più appassionati, potrebbe essere rimossa dal Governo. Si tratta, come noto, di una tassa automobilistica riservata alle auto più potenti e, pertanto, alle vetture sportive. Con il Governo Monti, la tassa è stata fissata a 20 euro per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 185 kW (252 Cv).
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Accedi Iscriviti18 ottobre 2021 - 11:27:43
Spero solo che tutta sta corrente necessaria alle auto elettriche sia di provenienza rinnovabile, e che le batterie siano facili a smaltirsi, sennò è solo uno spostare il problema, nascondendolo sotto il tappeto dell'ambientalismo perbenista e di facciata.