Il mito della Ferrari F40 compie 30 anni. Ancor oggi, nonostante siano trascorsi tre decenni, il modello non può che rimanere indelebilmente scolpito nell’immaginario collettivo degli appassionati, che continuano ad incoronarla come la regina delle supercar.
Presentata il 21 luglio del 1987, cambiò letteralmente il mondo delle auto. Il nome venne suggerito ad Enzo Ferrari dal suo amico nonché giornalista Gino Rancati. L’intenzione era proprio quella di commemorare al meglio i 40 anni della casa del Cavallino Rampante, azienda automobilistica fondata dal genio modenese nel 1947. E fu, tra le altre cose, l’ultimo modello ad essere presentato con il Drake in vita. Il patron sarebbe infatti passato a miglior vita poco più di un anno dopo.
L’F40 era stata fortemente voluta dal Drake che desiderava celebrare anche i 40 anni di attività agonistica del marchio Ferrari. Ma l’ultimo sogno del Drake era tutt’altro che di semplice realizzazione. Trovare un’erede alla 288 GTO sembrava una sfida impossibile. Al progetto parteciparono nomi altisonanti del calibro di Pininfarina, Leonardo Fioravanti, Nicola Materazzi e Pietro Camardella. Quello che ne uscì fu una vera Formula 1 da strada.
In effetti, le prestazioni erano da indiscussa macchina da corsa. I 478 cavalli del suo V8 da 3000 cc biturbo le permettevano di chiudere lo scatto 0-100 km/h in soli 4,1 secondi. Ma non c’era solo questo. Con 324 km/h di velocità massima, di fatto non aveva rivali. Ma era anche difficile tenerla su strada. La guidabilità dei primi prototipi era alquanto precaria, e fu necessario una lungo lavoro di messa a punto al fine di raggiungere un elevato carico aerodinamico. Stabilità e tenuta vennero così garantite anche a velocità estreme.
Si ottenne quindi un’auto senza compromessi, in grado di ripagare l’impegno del pilota con un’esperienza di guida unica ed indimenticabile. Venne prodotta in 1.337 unità, molte delle quali oggetto di stratosferiche speculazioni: a fronte di un prezzo di listino di circa 400 milioni di lire, l’auto poteva essere venduta anche per 2 miliardi di lire. Verrà quindi ricordata come la più amata, la più celebre, e la più straordinaria creatura della casa di Maranello: il suo merito è, infatti, quello di aver portato su strada quelle prestazioni estreme che in pochi potevano, invece, provare su pista.