Dieselgate, arrestato dall’FBI Oliver Schmidt top manager Volkswagen

L'FBI ha arrestato Oliver Schmidt, dirigente Volkswagen, accusandolo di giocare un ruolo centrale nello scandalo dieselgate. Avrebbe ingannato le autorità statunitensi sui veicoli programmati per ingannare i test

Dieselgate, arrestato dall’FBI Oliver Schmidt top manager Volkswagen

Un dirigente del gruppo Volkswagen è stato arrestato dall’FBI, nell’ambito del procedimento penale in corso relativo allo scandalo sulle emissioni che ha coinvolto la società. Oliver Schmidt, che gestiva l’ufficio per la conformità alle normative degli Stati Uniti di Volkswagen tra il 2014 e il 2015, è stato arrestato sabato con l’accusa di cospirazione per frode contro gli Stati Uniti, secondo le fonti del New York Times che ha riportato la notizia.

Volkswagen non ha confermato l’arresto, un portavoce ha dichiarato al New York Times che la società “continua a collaborare con il Dipartimento di Giustizia“, ma che “non sarebbe opportuno commentare eventuali indagini in corso o discutere questioni relative alla sfera personale“. Né l’FBI né il Dipartimento di giustizia hanno rilasciato dichiarazioni in merito, ma le accuse contro Schmidt sono di figura chiave nello scandalo delle emissioni divenuto famoso come “Dieselgate“.

Il Federal Bureau of Investigation ha arrestato il dirigente Volkswagen in Florida, accusandolo di giocare un ruolo centrale in una vasta cospirazione per tenere allo scuro le autorità di regolamentazione degli Stati Uniti dallo scoprire i veicoli diesel programmati per ingannare i test delle emissioni. L’arresto di Schmidt è un’escalation delle indagini penali nello scandalo che ha coinvolto il Gruppo tedesco e arriva proprio durante la fase di colloqui tra l’azienda e il Dipartimento di Giustizia sulle sanzioni che la casa automobilistica dovrebbe accettare come parte della soluzione.

Schmidt non è il primo ad affrontare accuse penali relative al Dieselgate: anche l’ingegnere James Liang è stato dichiarato colpevole di aver cospirato per frodare il pubblico americano lo scorso settembre. Volkswagen si è impegnata a pagare un risarcimento di 1,5 miliardi in Canada e 14,7 miliardi di dollari per lo scandalo negli Stati Uniti.

Dopo uno studio condotto dalla West Virginia University che per prima ha sollevato domande sui motori diesel Volkswagen nei primi mesi del 2014, il signor Schmidt ha giocato un ruolo centrale nel tentativo di convincere le autorità di regolamentazione che le emissioni in eccesso erano causate da problemi tecnici piuttosto che per truffa deliberata, un agente dell’FBI, Ian Dinsmore, ha detto in una dichiarazione giurata utilizzata come base per l’arresto del signor Schmidt.

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