Con la fusione FCA-PSA potrebbe arrivare la nuova generazione dell’Alfa Romeo Giulietta

Non è ancora chiaro se la compatta del Biscione verrà sostituita da un’erede. Stando alle ultime indiscrezioni, la nuova generazione potrebbe arrivare dall’alleanza con PSA, che fornirebbe a tal fine la piattaforma modulare EMP2.

Con la fusione FCA-PSA potrebbe arrivare la nuova generazione dell’Alfa Romeo Giulietta

Dopo dieci anni di onorata carriera, Alfa Romeo Giulietta si appresta ad uscire definitivamente di scena. La compatta presentata nel 2010 in occasione dei 100 anni di storia del glorioso brand di Arese, pur continuando a rimanere un valido punto di riferimento per le sue indiscusse doti dinamiche, complice l’anzianità del progetto non ha più modo di reggere a lungo il passo della concorrenza.

Il pensionamento del modello che ha ripreso il nome della celebre fidanzata d’Italia, oltre ad essere un atto dovuto, apre allo stesso tempo il non facile dibattito sulla possibile erede. Al momento non è ancora chiaro se e quando assisteremo al tanto agognato passaggio di consegne, ma stando a quanto emerso nelle ultime settimane, è logico dedurre che il destino della nuova Giulietta sarà interamente legato agli accordi che verranno raggiunti con il gruppo PSA.

La fusione con la conglomerata transalpina appare dunque sempre più cruciale per comprendere quale sarà il futuro della berlina del segmento C. In ragione dei rumors che si susseguono nell’ambiente, la nuova generazione dell’hatchback del Biscione potrà arrivare sul mercato solo se verrà messa a disposizione la piattaforma modulare EMP2, già destinata alla terza generazione della Peugeot 308

Per saperne di più sarà necessario attendere il prossimo 24 giugno 2020, quando in ragione dei festeggiamenti per i 110 anni della Casa del Biscione, verranno svelati i dettagli del piano industriale del car maker milanese.

In quella circostanza, oltre a conoscere le sorti della Giulietta, sarà resa nota anche l’eventuale intenzione di tornare nel segmento delle berline di grandi dimensioni, mestamente abbandonato più di un decennio fa al termine della produzione della 166. La nuova ammiraglia verrebbe prodotta utilizzando la stessa piattaforma di Stelvio e Giulia, rievocando per l’occasione uno dei nomi entrati di diritto nel patrimonio storico del costruttore, come Alfetta o Montreal.

Continua a leggere su Fidelity News