CES 2020: ecco le principali novità dal mondo della mobilità smart

Mancano ancora diversi giorni all'inizio del CES 2020, eppure sono già tanti gli annunci fatti dal mondo della mobilità, che reciterà un ruolo di protagonista a Las Vegas, con diverse soluzioni, definitive e non, illustrate in un breve recap.

CES 2020: ecco le principali novità dal mondo della mobilità smart

Rispetto al passato, quando erano solo gli autoshow a parlare di mobilità, l’attuale evoluzione tecnologica degli spostamenti ha fatto sì che sempre più spesso le novità in merito siano annunciate anche nelle fiere hi-tech, come nel caso del CES 2020 che, in avvio tra meno di una settimana, a Las Vegas, parlerà anche del cosiddetto “terzo spazio”, ovvero di quanto dedicato ai mezzi che copriranno gli spostamenti tra casa e ufficio

Tra le varie novità, alcune delle innovazioni maggiori verranno dalla giapponese Honda e dalla sudcoreana Hyundai. Nel primo caso, da Tokyo arriverà il concept di “Augmented Driving Concept“, una barchetta con inserti trasparenti sui lati, parabrezza quasi inesistente, 8 modalità di guida differenti, da quella manuale a quella autonoma, col sistema di bordo che, mediante i sensori, sarà in grado di anticipare le intenzioni dell’utente, concedendogli anche il piacere della guida attiva, avvalendosi di un volante senza raggi, che servirà anche per accelerare (premendolo in avanti) o rallentare (tirandolo a sé). Da Seoul, invece, arriverà un progetto di mobilità urbana smart, in cui dei minibus elettrici autoguidati – i Purpose Built Vehicle (PBV) – faranno sosta in alcuni hub, dai quali si libreranno droni per passeggeri (Personal Air Vehicle, Pav), a guida autonoma – idonei a risolvere i problemi degli ingorghi nei grandi centri urbani.

Dalla teutonica Monaco di Baviera arriverà in terra americana la BMW che, oltre a esibire l’integrazione di Android Auto sui propri veicoli, attuate alcune modifiche al suo veicolo elettrico di punta nel segmento premium, la i3, ne sfoggerà la versione “Urban Suite”, particolarmente idonea per l’uso a scopo taxi: gli interni, realizzati con materiali riciclati e tessuti ecologici, sono stati rivisti di modo che, dietro il pilota, vi sia un mini salottino, con tanto di comodino per lavorare durante gli spostamenti, o con un poggiapiedi per il proprio sedile, in modo da potersi rilassare con la visione di un episodio TV, dallo schermo che si calerà dal rivestimento del tettuccio. Nissan, fresca reduce dell’autosalone di Tokyo, farà saggiare anche ai visitatori americani l’avveniristico coupé-crossover Ariya, provvisto del concierge digitale Virtual Personal Assistant e e del sistema di guida autonoma ProPilot 2.0.

Sul fronte dei pick-up, dovrebbe esservi sfida – tutta interna a FCA – tra un modello a marchio Ram e uno brandizzato Jeep, mentre Stoccarda scenderà in campo con la Mercedes che, oltre a riproporre il concept di berlina Vision Eqs, apripista di un modello di serie, presentato qualche mese fa all’autosalone di Francoforte, dovrebbe portare in mostra il primo suv elettrico della gamma EQ (già comprensiva di hybrid e hybrid plug-in), rappresentato dall’Eqc 400 4MATIC (col numero atto a indicare i km di autonomia). 

Anche il trasporto collettivo, o di grandi dimensioni, sarà presente in quel di Las Vegas. La giapponese Aisin, abbandonato per un attimo il ruolo di produttore di pezzi di ricambio per auto, alzerà il sipario sullo stato dei lavori in merito al minibus i-mobility TYPE-C20, contraddistinto da propulsione elettrica, e guida autonoma/connessa. L’elvetica Rinspped metterà in campo il proprio estro con un veicolo elettrico di tipo modulare, il MetroSnap, capace di switchare da furgone a bus e viceversa, laddove la francese Renault non si farà mancare una buona dose d’innovazione grazie al fugone Master, qui in versione a idrogeno

In ambito sicurezza, non mancheranno – infine – delle proposte interessanti, ancora una volta grazie alla fucina creativa tedesca che, a Las Vegas, porterà anche le innovazioni di Bertrandt e Bosch: nel primo caso, ciò avverrà attraverso il concept Harri, beneficiato dai servizi connessi (anche per la diagnostica remota) e da un sistema di guida autonoma basato su 12 telecamere, 4 sistemi Lidar, e 16 sensori a ultrasuoni, mentre nel secondo caso, si tratterà di un sistema atto a comprendere lo stato di vigilanza del guidatore, intuendone la sonnolenza o la disattenzione da smartphone, dopo averne monitorato la posizione sul sedile, la direzione dello sguardo, o l’andamento delle palpebre.

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