Il Salone dell’automobile di Francoforte, specialmente in questa edizione, sta mostrando un volto nuovo, un attenzione molto particolareggiata per l’universo delle auto elettriche, di cui la Germania stessa è pioniera nella produzione e nella commercializzazione; questo salone dell’auto sta svelando, oltre le aspettative, degli scenari sorprendenti che vedranno mutare il mondo della mobilità nel corso di pochi anni.
Il 2030 non è lontano, almeno in temini industriali e di strategie produttive, e il mondo dell’automobile è pronto a cambiare al passo con i tempi. I colossi tedeschi sono i primi, pronti a non farsi scalzare da fenomeni di nicchia come il marchio Tesla: BMW è pronto a mutare la Mini in un’auto elettrica, la Volkswagen costruirà modelli elettrici tra otto anni e punta a vendere tre milioni di auto elettriche all’anno dal 2030, mentre la Mercedes, già dal 2020, renderà il marchio Smart completamente elettrico, all’avanguardia nel mondo.
La vera rivelazione, inaspettata, è però quella che riguarda la Cina: in occasione del salone di Francoforte, la Cina ha annunciato che da una data imprecisata, ma probabilmente dal 2040, vieterà la circolazione di tutti i modelli di motore a scoppio, sia di tipo benzina che diesel, sostituendoli con auto a motore elettrico: una svolta fondamentale anche dal punto di vista ambientale, considerando che la Cina, ad oggi, è uno dei maggiori produttori di inquinamento al mondo.
La Cina, però, al di là di quanto si pensi, è già avanti da questo punto di vista: nel 2016 ha venduto 507 mila modelli elettrici, una quota per niente trascurabile ma abbastanza inconsistente in un Paese di 1 miliardo e 300 milioni di persone e che consuma quantità industriali di carbone nella produzione industriale.
In questo scenario mondiale, ci sono Paesi avanti nell’uso dell’auto elettrica come Germania, Olanda e Norvegia, il colosso degli Stati Uniti sta studiando la modalità elettrica tramite diverse start-up e la Cina progredisce di molto in questo campo. L’Italia è invece molto indietro, con FCA non presente a Francoforte, e con un contesto che non sta favorendo affatto sia la produzione sia la commercializzazione di auto elettriche, rischiando di tagliarci fuori dal mercato automobilistico del futuro.