All’autosalone di Mosca l’auto di Putin, una berlina elettrica Kalashnikov, ed una moderna 4×4

All'autosalone di Mosca, presenti pochi brand internazionali, l'attenzione è ricaduta sui marchi locali realizzatori di una berlina elettrica in stile anni '70 costruita da Kalashnikov, di una 4x4 dallo stile Occidentale, e di una muscolosa Aurus Senat.

All’autosalone di Mosca l’auto di Putin, una berlina elettrica Kalashnikov, ed una moderna 4×4

Al Salone dell’Auto di Mosca, in corso nella capitale russa fino al 9 Settembre, non sono molti i marchi internazionali presenti (es. Renault che, negli impianti allestiti presso la Moscova, produrrà il crossover rosso fuoco Arkana), complice la paura di rientrare in una delle numerose sanzioni che l’Occidente, per il caso Crimea, ha imposto alla nazione del presidente Vladimir Putin. I riflettori, dunque, si sono concentrati per lo più su poco noti brand locali (Avtovaz, KamAZ, Lada) latori di proposte tra il vintage e l’autarchico. 

Che sarebbe stata una fiera in tono minore, lo si era già intuito dalla decisione dello “Zar” Putin di alzare l’età pensionabile a causa di un sistema contributivo che, diversamente, non avrebbe retto a lungo: in ogni caso, nelle prime ore del Salone dell’Auto di Mosca, inaugurato da Denis Manturov, ministro del commercio e dell’industria nonché potente oligarca locale, le sorprese non sono mancate.

A Mosca, infatti, è stata presentata una versione civile ed ibrida della Kortezh, ovvero l’auto di Stato che viene utilizzata dai presidenti della repubblica russa. Nel caso specifico, si tratta di una Aurus Senat, che erede della corazzata (4 tonnellate, di cui 200 kg per ogni vetro antiproiettile) ZIS-115 (una 8 cilindri da 6 litri e 162 cavalli vapore) in uso a Stalin, propone un design molto muscoloso, praticamente identico – differenze a margine – con quello della Rolls Royce Phantom. Gli interni, realizzati dal designer Vadim Pereverzev, e comunque impreziositi da diverse innovazioni tecnologiche, sono all’insegna del lusso, con una profusione di legno e pelletteria, in modo da soddisfare gli appetiti degli utenti più esigenti che, complici i tassi di cambio, faticherebbero ad importare un prodotto simile dall’estero: il progetto, fa sapere il CEO di Aurus (una controllata statale), si è concretizzato grazie a un investimento di 260 miliardi di euro, di cui 110 provenienti da un fondo degli Emirati Arabi Uniti. 

Un’altra sorpresa dei primi giorni di fiera a Mosca è venuta da Kalashnikov, il marchio celebre per un noto fucile d’assalto (AK-47), già impegnato nella diversificazione del suo business attraverso oggettistica varia ed abbigliamento. Da qualche tempo, il brand russo si è impegnato anche nel settore dei motori, realizzando una enduro elettrica, la moto SM-1, capace di fare 150 km con un ciclo di carica e, a tale veicolo, ha aggiunto anche la CV-1, una berlina elettrica che sembra uscita dal capolavoro Goodbye Lenin, o dall’URSS anni ’70, essendo per altro ispirata alla Izh 2125 del 1973: a fronte dell’aspetto retrò, che definire spartano sarebbe un eufemismo, la CV-1 è un veicolo elettrico che, secondo l’azienda, uscito dalla fase prototipale, sarà capace di competere – per prestazioni – con le migliori Tesla visto che, grazie alla maxi batteria da 90 kWh, sarà in grado di coprire 350 km di percorso, con la facoltà di sfrecciare da 0 a 100 km/h in soli 6 secondi. Quando si dice che l’abito non fa il monaco.

Infine, lo storico marchio Lada, che negli anni ha realizzato persino una versione russa (con licenza) della Fiat 124 (la Lada 2101 “Zhiguli”), ora controllata per più del 60% da Renault, ha mostrato, in forma di concept, il lungo (4.2 metri) fuoristrada Lada Vision che, nelle intenzioni dell’azienda di Togliattigrad, grazie alla sua trazione 4×4 ed ai cerchi in lega da 21″, dovrebbe raccogliere l’eredità dell’apprezzata Lada Niva, aggiungendo gruppi ottici a LED, design by Steve Mattin, portiere ad armadio, e display TFT per l’infotainment.

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