A distanza di sette anni dalla presentazione in anteprima mondiale, Alfa Romeo Giulia non può sottrarsi dal rito del restyling, una tappa forzata a cui quasi tutti i modelli devono sottoporsi almeno una volta nella vita.
Stando alle ultime indiscrezioni, la rivisitazione in chiave più moderna della berlina del Biscione si concentrerà su alcuni dettagli stilistici che coinvolgono la fanaleria e la mascherina anteriore. A dover cambiare sarà la grafica dei gruppi ottici e con ogni probabilità anche il design dei paraurti e delle prese d’aria. All’interno è più che probabile un intervento sulla strumentazione, che cercherà di rimanere al passo con i tempi ispirandosi al cockpit digitale, all’infotainment e ai rivestimenti in uso dalla sorella Tonale.
Come spesso accade, l’aggiornamento del look potrà comportare anche l’arrivo di nuovi colori e cerchi in lega di inedito disegno. Non arrivano invece particolari indicazioni sul debutto di nuovi propulsori, anche se è ormai certo che con il facelift atteso per il 2023, vedremo l’ultima Giulia dotata di un motore endotermico: la prossima generazione sarà infatti solo elettrica. Come ribadito poco più di due mesi fa da Jean-Philippe Imparato, Ceo del Biscione, la normativa Euro 7 attesa per il 2027 renderà troppo costoso investire sulle motorizzazioni ibride: di conseguenza, tra cinque anni gli unici modelli prodotti da Alfa Romeo saranno 100% elettrici.
A fronte di una rivoluzione che sta sconvolgendo il mondo dell’auto, anche i più irriducibili cultori della tradizione del marchio dovranno farsene una ragione, magari acquistando l’ultimo modello di una costruttore che ha fatto la storia del mondo a quattro ruote. Una gloriosa epopea che Sergio Marchionne sperava di poter far rivivere proprio con la Giulia, una vettura che non ha però raggiunto i risultati sperati dal manager di origine abruzzese.
Oltre alle esigue unità vendute negli ultimi anni, il flop commerciale è stato ulteriormente ribadito dal poco lusinghiero apprezzamento apparso alcuni giorni fa sul sito specializzato Motor Junkie, che ha inserito la vettura nella lista delle peggiori vetture prodotte o importate negli USA a decorrere dal 2000. Il fiasco della Giulia sarebbe addebitabile a “un’affidabilità discutibile e una scarsa qualità costruttiva che la rendono una pessima opzione per i potenziali acquirenti”. Pur apprezzandola per essere una vettura divertente da guidare, l’auto è considerata “tutto tranne che perfetta”, da qui altro non sarebbe che una seconda scelta rispetto ad un concorrenza di prim’ordine rappresentata da Audi, BMW , Mercedes e Genesis, marchio premium di casa Hyundai.