A molti sarà sicuramente capitato di sentirsi dire dalle nonne la frase: “non si dice mai ‘che schifo’ della roba da mangiare, è peccato!” Tuttavia, questa classifica dei cibi più disgustosi del mondo mette senz’altro a dura prova anche i più convinti sostenitori di tale morale.
La top five arriva direttamente dall’America, e in tanti rimarranno sorpresi dal fatto che una delle “disgustose” pietanze viene proprio dall’Italia. Ma andiamo in ordine:
- 5 Chicha
La quinta posizione non è occupata da un cibo bensì da una bevanda. La Chicha provene dal Perù, ed è una ricetta di antica tradizione Inca. La bevanda è fatta di mais e acqua e la particolarità di questa bibita giallognola è che viene preparata masticando parte del mais necessario, che viene poi sputato e unito al resto dei grani fungendo così da lievito. La poltiglia viene fatta poi bollire e fermentare. Tuttavia, in certi casi si è recentemente provveduto ad evitare il procedimento dello “sputo” per ovvi motivi igienici…
- 4 Huitlacoche
L’ Huitlacoche è un parassita fungino che cresce sul mais nei periodi di umidità, ma mentre gli agricoltori di tutto il mondo tentano di sradicare il parassita, in Messico lo raccolgono e se lo mangiano, cucinandolo in varie pietanze.
- 3 Casu marzu
E’ proprio al terzo posto che troviamo la pietanza italiana, o meglio sarda, chiamata Casu marzu. La classifica statunitense non è certo stata carina nel classificare un piatto nostrano come “disgustoso”, ma effettivamente non a tutti può piacere l’idea di mangiarsi un formaggio infestato da larve di mosca casearia…
- 2 Balut
Medaglia d’argento al Balut, l’uovo con tanto di embrione d’anatra semisviluppato all’interno. Tipico del Sudest asiatico, il tempo di gestazione ideale per questo prelibato snack è compreso tra 17 e 20 giorni, prima quindi della completa formazione di becco, piume e ossa.
- 1 Hakarl
Al primo posto troviamo il piatto islandese Hakarl, meglio conosciuto come lo squalo fermentato. Lo squalo della Groenlandia contiene alti livelli di acido urico (e già questo la dice lunga) che se ingerito risulta velenoso. Gli islandesi quindi seppelliscono la carcassa dello squalo in una buca coperta da pietre per alcune settimane, in modo che fuoriescano i fluidi corporei. Dopodiché lo squalo viene rimosso, tagliato a fette e lasciato stagionare per mesi. E’ compresibile che gli odori provenienti dalla carcassa siano a dir poco insopportabili.
Per quanto riguarda i piatti dell’estremo nord l’Hakarl, in quanto disgusto, ha però un degno rivale: la pietanza groelandese Kiviaq. Tipico della tradizone inuit, è forse il cibo più puzzolente del mondo; il Kiviaq consiste infatti nel far decomporre carcasse di uccelli marini all’interno di un cadavere di foca. Dopo tre mesi il volatile (o quel che ne resta) viene rimosso, spennato, e mangiato crudo!