Il passaggio dalla mobilitá termica alla mobilitá elettrica: istruzioni per l’uso

In un periodo di grande incertezza, causata dalle decisioni sull' ambiente, da parte della UE e dei governi, chi in questo momento ne soffre di più è certamente il settore dell' automotive.

Il passaggio dalla mobilitá termica alla mobilitá elettrica: istruzioni per l’uso

l passaggio dalla mobilità termica a quella elettrica  é un tema ormai di  comune accezione,   che appassiona, divide, crea delle fazioni che somigliano molto alle tifoserie sportive,  dove ognuno si barrica dietro la propria posizione, dando per scontato di essere nel giusto. Alla fine sono veramente pochi coloro che trattano l’ argomento con cognizione di causa, e con dovizia di informazioni corrette.

Se si leggono i vari commenti pubblicati su alcuni post che trattano l’argomento, si può trovare di tutto: offese tra le parti, affermazioni categoriche, che non ammettono replica, inserzioni di link che nulla hanno a che vedere con l’argomento, pubblicazioni  di vignette al limite del lecito, e, soprattutto una grande ignoranza di fondo, spesso accompagnata da testi che prendono a pugni la lingua italiana.

Con la decisione della UE di mettere al bando le auto a combustione termica, a partire dal 2034, le Aziende produttrici di auto, si sono trovate nella situazione di ripensare a tutta la loro produzione, e a tutta la loro gamma di veicoli. Certamente non é stato molto il tempo concesso loro  per una trasformazione tanto radicale  ed incisiva,  che va a toccare un contesto enormemente ampio, e che coinvolge un grande numero di protagonisti e settori.

In un palcoscenico macroeconomico, questa decisione preoccupa molto di più le Aziende Occidentali, rispetto a quelle Orientali, già da tempo orientate verso quel tipo di mobilità  (con l’ eccezione della sola Tesla in occidente, che produce, da anni, auto solo elettriche). La problematica maggiore, che tocca  le Aziende Occidentali, é l’ approvvigionamento delle piattaforme elettriche, con le quali  costruire i loro BEV, o le loro  mild hybrid full hybrid o plug in  hybrid.

Ormai é cosa nota che la stragrande maggioranza delle piattaforme proviene dai paesi Orientali, con la Cina in testa, ed inoltre le Aziende Orientali sono ad un livello molto avanzato di ricerca sui materiali  e sulla durata delle batterie, tant’é che recentemente, un grande marchio come BMW, ha annullato il contratto di fornitura con il suo storico partner Svedese, per andare ad approvvigionarsi in Corea.

La stessa Mercedes, ha sviluppato  una partnership con una Azienda Cinese, per il segmento dell’elettrico, e Tesla produce in Cina la gamma medio bassa delle Sue vetture elettriche. Questi non sono certo segnali incoraggianti per le Aziende Occidentali, che si sono ritrovate in notevole ritardo rispetto alla concorrenza Orientale, con il rischio, non proprio recondito, di consegnare ai Cinesi, ai Coreani ed agli Indiani il monopolio delle auto elettriche nel mondo.

A livello di UE, già da tempo si sta svolgendo una indagine, per capire quanto incidano gli aiuti statali nei confronti delle  Aziende Orientali , cosa peraltro, già molto dibattuta nel tempo, e sicuramente con un fondo di verità mai riconosciuta, ma nemmeno mai  celata dai governi in causa.

Come primo intervento sono stati introdotti dei dazi sull’import di auto provenienti da quei paesi.Ma questo suona un po’ come la storia del gatto che si morde la coda, in  quanto é vero che la strategia degli Orientali é quella di essere i maggiori produttori ed esportatori di auto elettriche nel mondo, e quindi vanno sicuramente a subire un danno provocato dai dazi, dall’ altro, essendo loro i principali fornitori delle piattaforme delle auto elettriche, possono, in qualsiasi momento aumentare, e di molto, il costo delle piattaforme, o addirittura  ridurre le forniture di tali prodotti, ed ecco che le Aziende Occidentali entrerebbero immediatamente in crisi.

C’é poi da considerare che alcune Aziende Cinesi (cito BYD e GEELY), hanno già sedi operative in Europa (Ungheria e Spagna) ed altre operative a breve (Portogallo), per cui anche il problema dei dazi può essere elegantemente aggirato.

Tutto si muove sul filo del rasoio, dove certe decisioni dovranno essere prese non solo a livello politico, ma anche con l’ intervento fondamentale dei maggiori produttori Occidentali di auto, poiché a  breve non si vedono molte alternative a questi due sistemi di mobilità, anche se ogni tanto si sente che alcune Aziende sono a buon punto nella ricerca di sistemi alternativi, che finora però non hanno prodotto alcun risultato pratico (vedi l’ idrogeno).

La domanda che la maggior parte delle persone normali si pone, é la seguente: per quale motivo c’é tutta questa fretta ad eliminare i motori a combustione termica, che, soprattutto nelle ultime versioni hanno raggiunto un grado di emissioni estremamente basse? Proviamo a rispondere, sperando di essere abbastanza chiari ed esaustivi.

MOTIVI PER IL PASSAGGIO ALLA MOBILITA’ ELETTRICA

Il primo punto é la Sostenibilità Ambientale, ossia la  riduzione delle emissioni di CO2 e dell’ inquinamento atmosferico.

Effettivamente le nostre città e le nostre regioni, soprattutto in certi periodi dell’ anno si trovano in situazioni di inquinamento fuori dalla norma. A questo proposito cito una fonte ufficiale dell’ Agenzia Europea dell’ Ambiente che ” indica che le principali fonti di inquinamento atmosferico sono: le attività Industriali, gli impianti per la produzione di energia, gli impianti di riscaldamento,  ed il traffico stradale, dove Il settore dei trasporti produce circa un quarto delle emissioni totali di CO2 in Europa, il 72% circa delle quali viene prodotto dal trasporto stradale”.

Questo é un dato decisamente preoccupante, poiché, nonostante il livello di inquinamento negli ultimi anni in Europa si sia notevolmente abbassato, e rappresenti circa il 6% delle emissioni globali, questo non vale purtroppo per altri paesi come la Cina che emette il 14 % delle emissioni globali di CO2, seguita da USA, Russia, India  e Paesi Arabi.

E la cosa che preoccupa di più é l’incidenza della mortalità  e dell’ insorgere di malattie polmonari e tumori, a seguito dell’ inquinamento. É chiaro che vivendo tutti nello stesso pianeta, i venti, le correnti e le perturbazioni portano l’ inquinamento ad essere diffuso globalmente.

REGOLAMENTAZIONI GOVERNATIVE

Stiamo assistendo in questi ultimi anni, ad emanazioni di normative sempre più rigorose su emissioni e inquinamento,  seguite da incentivazioni per l’ acquisto di  veicoli elettrici.

É chiaro che questi fattori combinati possono ridurre in modo incisivo le emanazioni di CO2, ma le cose da fare sono ancora molte, se non troppe, perché, se qualche centinaia di migliaia di auto elettriche possono dare un buon contributo alla causa, non dobbiamo dimenticare che produzione industriale, impianti per la produzione di energia ed impianti di riscaldamento incidono ancora in maniera determinante sulla produzione di CO2.

Pensare di trasformare tutti queste entità  in fonti non inquinanti in un breve periodo é pura utopia, soprattutto in momenti in cui la crisi finanziaria sta bussando molto forte, soprattutto in Europa, e le incertezze date dai vari conflitti alimentano ancora di più il pessimismo generale.

SVANTAGGI DELLA MOBILITÀ ELETTRICA

Ritorniamo al settore dell’ auto: parlavamo prima di bonus governativi per l’ acquisto di auto elettriche.

Questo può essere un buon mezzo per incentivare l’acquisto di questi mezzi, ma l’ andamento delle vendite ci mostra chiaramente che i picchi di vendite delle auto elettriche si hanno solo in corrispondenza della emissione di questi bonus, per poi tornare a numeri di vendita assolutamente non significativi. Vediamo ora insieme quali possono essere i motivi di questo scarso interesse verso questo tipo di mobilità:

1) Costi Iniziali: I veicoli elettrici possono avere un costo iniziale elevato, nonostante i risparmi a lungo termine, e non accessibile alla maggior parte degli utenti.

2) Tempi di ricarica: questi sistemi richiedono molto più tempo rispetto ai sistemi di ricarica tradizionali.

3) Costi di ricarica alle colonnine pubbliche elevati, e che sicuramente  cresceranno, anche, purtroppo, per le utenze domestiche, nel momento in cui lo stato non potrà più  fare cassa con le accise sui carburanti.

4) Infrastrutture: se il parco macchine circolante sarà prevalentemente elettrico, sicuramente si porrà il problema della carenza di colonnine di ricarica, soprattutto nelle grandi città, e per coloro che non hanno un sistema elettrico autonomo di ricarica.

5) Blocchi di erogazione dell’ energia elettrica: ci sarà il rischio di black out elettrici, che già ci sono nei periodi in cui vengono usati, in modo massivo, i sistemi di condizionamento, e pensare che, migliaia di auto che andranno a caricare quasi contemporaneamente, non creino problemi, é pura utopia.

E ora cerchiamo di capire quali saranno le problematiche per le Aziende. 

PROBLEMATICHE E DIFFICOLTA’ PER LE AZIENDE

1) Incertezze di Mercato: l’evoluzione della tecnologia e delle normative possono rendere le aziende vulnerabili a cambiamenti improvvisi.

2)Investimenti Elevati: la transizione richiede investimenti significativi in ricerca e sviluppo, infrastrutture e formazione del personale. 3)

3) Sviluppo dell’Infrastruttura: vi sarà la necessità di costruire una rete di ricarica sufficiente per supportare una gran massa di veicoli elettrici.

4) Supply Chain e Materie Prime: difficoltà di accesso a materiali critici per le batterie (litio, cobalto, nickel), per ora appannaggio soprattutto dei Cinesi, e relativi problemi di approvvigionamento.

4) Competenze tecnologiche:  ovvero formazione e riqualificazione dei dipendenti per gestire le nuove tecnologie.

Ed ora analizziamo quali sono i vantaggi della Mobilità Elettrica.

VANTAGGI DELLA MOBILITÀ ELETTRICA:

1) Costi Operativi Inferiori: minori costi di energia (per il momento, ma mi rifaccio a quanto sopra riportato al n. 3) e minor manutenzione per i veicoli elettrici rispetto a quelli a combustione interna. I

2) impatto Ambientale Ridotto: i veicoli elettrici garantiscono maggiore efficienza energetica e riduzione dell’inquinamento locale.

3) Accesso a Sovvenzioni e Incentivi: favoriti dalle politiche governative per promuovere l’adozione di veicoli elettrici.  

 

Continua a leggere su Fidelity News