Larry King, il noto giornalista americano, è morto al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, dove era stato ricoverato nelle scorse settimane a causa del Covid. Aveva 87 anni. I 63 anni di attività giornalistica lo avevano visto lavorare alla radio, alla tv e anche nei media digitali. Ha lavorato anche con la CNN.
Sul profilo Twitter dell’anchorman si legge: “Con profondo dolore, Ora Media annuncia la morte del nostro co-fondatore e amico Larry King, deceduto stamane all’età di 87 anni al Cedars-Sinai Medical Center in Los Angeles“. Il post continua affermando che King considerava “gli argomenti delle sue interviste come le vere star dei suoi programmi” e riteneva se stesso un “collegamento tra l’ospite e il pubblico“.
King era all’ospedale di Los Angeles da quasi un mese. Storia clinica ed età facevano di lui un paziente a rischio. Nel 1987 King aveva avuto un attacco cardiaco e trent’anni dopo, nel 2017, aveva fatto sapere “di essersi sottoposto alle terapie necessarie per curare un cancro ai polmoni“, scrive Adnkronos.com. Due anni dopo, nel 2019, aveva dovuto sottoporsi a un intervento di angioplastica.
Per ben 25 anni King è stato il conduttore del “Larry King Live” sulla CNN. Aveva avvicinato e intervistato candidati alla presidenza, personaggi dello sport, celebrità, uomini d’affari, star del cinema, ma anche gente comune. Nel suo programma contava 6.000 episodi, quando nel 2010 ha lasciato la CNN. È tornato poi con le sue interviste, nel 2012, con lo show “Larry King Now“, su Ora TV e, durante il programma, tutti, attraverso Twitter, potevano intervenire.
Sposato otto volte con sette mogli diverse, Larry King ha avuto cinque figli, due dei quali sono morti a causa di gravi malattie durante la scorsa estate. Andy King aveva 65 anni, è morto per un attacco di cuore, mentre Chaia King, 52 anni, è morta per un cancro ai polmoni. Sui social Larry King aveva scritto: “Perderli è così sbagliato. Nessun genitore dovrebbe mai seppellire un figlio“.