Alfa Romeo sta vivendo un periodo decisamente molto difficile. Il primo semestre 2019 si è chiuso con una decisa flessione delle vendite sia a livello italiano che internazionale. Il tracollo sta avendo gravi conseguenze sullo stabilimento di Cassino, dove la cassa integrazione e i preoccupanti periodi di stop stanno riducendo la produzione ai minimi storici.
Tutto ciò crea inevitabilmente delle aspettative molto negative su quello che è il futuro del marchio. Rispetto allo stesso periodo del 2018, nei primi sei mesi del 2019 le consegne sono diminuite di quasi il 50%. Sul punto non esiste poi nessuno spiraglio, in quanto dati alla mano, ogni modello registra delle performance peggiori di quelle registrate nei primo semestre del 2018.
L’Alfa Romeo Stelvio continua ad essere il modello più venduto dal Biscione, ma sembra aver perso quell’appeal di cui godeva ancora 12 mesi fa. La Giulietta poi, modello che per anni ha trainato le vendite del marchio, ha segnato un preoccupante -53% rispetto ai volumi conseguiti nella prima metà del 2018. Anche la Giulia, la berlina che doveva segnare la rinascita dello storico costruttore milanese, sta in verità attraversando una grave crisi: non a caso non compare nella top 50 dei modelli più venduti nel nostro Paese. A rendere tutto più difficile, c’è poi la scomparsa della Mito e le vendite della 4C Spider, confinate a poche decine di unità.
Se la situazione odierna non è certo idilliaca, a non far dormire sonni tranquilli è il futuro a breve termine. Delle auto sportive a cui si accennava nel piano industriale dello scorso anno non si è saputo più nulla, così come delle versioni ibride di Giulia e Stelvio. La Giulietta è allo stesso tempo un prodotto obsoleto che viene tenuto in vita a fronte di una concorrenza ben più al passo con i tempi.
Da qui si è portati a concludere che per rimettere in piedi un costruttore con alle spalle una storia gloriosa e ricca di successi, sia necessaria una terapia d’urto senza precedenti. Anche perché i più ottimisti che al momento pensano che le cose possano cambiare nel 2021 con il lancio del modello Tonale, dovranno per forza di cose ricredersi, anche perché al momento su strada non si vedono prototipi del veicolo in questione.