Dopo vari tentativi fatti anche in passato da Bersani nel 2000 e nel 2007, oggi con il Governo Renzi arriviamo forse ad una svolta: l’abolizione del Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Resterà solo la Motorizzazione Civile dove saranno archiviati tutti i dati relativi a immatricolazioni e trasferimenti di proprietà di autoveicoli e motoveicoli, con la conseguente eliminazione del certificato di proprietà. Un solo documento ufficiale quindi, la carta di circolazione che riporterà tutti i dati tecnici e anagrafici del proprietario e i vari trasferimenti di proprietà.
Il tutto a vantaggio dell’utente che potrà risparmiare 11€ per ogni annotazione ma anche un vantaggio per le Agenzie di Pratiche Automobilistiche che ogni giorno si devono recare fisicamente a consegnare il materiale cartaceo per la registrazione delle pratiche inviate per via telematica il giorno prima, in entrambi gli uffici e che sono aperti solo la mattina. Questo implicava dunque l’impiego due persone con costi elevati anche per l’impresa stessa.
Ma arriviamo ai dettagli: la Motorizzazione Civile Terrestre è un ente pubblico mentre il PRA è gestito dall’Automobile Club d’Italia che attualmente ha un costo di gestione annuale pari a 190 milioni di euro e con i tagli dovuti dovrebbe passare a 130 quindi ci sarebbe un risparmio di ben 60 milioni di euro.
L’ACI sembra disposta a collaborare con il Governo per la creazione di un Archivio Unico purché venga coinvolta nel progetto. Al PRA attualmente lavorano 2.500 impiegati che dovrebbero essere trasferite presso la Motorizzazione.
Le statistiche parlano chiaro: nel 2013 ben 11.325.781 sono state le pratiche effettuate da Agenzie e Privati e di questi quasi l’87% ha scelto il PRA o l’ACI mentre solo il 13% si è rivolto alla Motorizzazione.