Forse non tutti ne sono a conoscenza, ma alcune delle supercar più belle di tutti i tempi sono realizzate in Italia, nei pressi di San Cesario sul Panaro (Modena), grazie alla Pagani Automobili, l’azienda automobilistica di proprietà dell’imprenditore/meccanico argentino (ma di origini italiane) Horacio Paganini.
Paganini, dopo aver fatto esperienza nel realizzare veicoli di Formula 3, e con un passato nello staff progettistico della Lamborghini, ha fondato – nel 19999 a Moderna – la sua azienda automobilistica personale specializzata in supercar. Tra le sue creazioni, si distinguono la Pagani Huayra Coupé, una delle auto più leggere e innovative della categoria, e la Huayra BC, sempre molto leggera, e capace di straordinarie accelerazioni pur con pneumatici stradali. Considerando l’esperienza maturata con questi veicoli, e con la berlinetta Pagani Zonda F, è nata la recente Pagani Huayra Roadster, che intende essere un po’ come la bella Gilda, sfrontata, formosa, intelligente, e tanto bella.
La Pagani Huayra Roadster è una supercar molto leggera, ma che grazie all’uso sapiente del materiale composito, utilizzando una lega di Carbo-Titanio abbinata al Carbo-Triax HP52, ha permesso di incrementare (del 52%) la rigidità torsionale e flessionale dello chassis riducendo, nel contempo, il peso a 1280 grammi. Nonostante ciò, l’auto resta bene ancorata al suolo, grazie a un sistema aerodinamico attivo che, al momento opportuno, sollevando 2 flat avanti, e 2 dietro, grazie alle sospensioni attive, permette di tenere l’auto sempre in parallelo con la strada, grazie ai flussi d’aria ben divisi tra sopra e sotto.
Stilisticamente, la Pagani Huayra Roadser si presenta con un muso aggressivo, e con due parafanghi molto accentuati, quasi a forma di zigomo, che – nella parte anteriore – ospitano i gruppi ottici. Molto particolare è anche la zona motore, custodita in un vano apposito, coperto da un oblò in vetro, sì da mettere in mostra il meglio – dal punto di vista meccanico – delle grazie di questo veicolo. Il tetto, asportabile, può essere scelto o in fibra di carbonio, ma con elemento centrale in vetro in modo da lasciar passare la luce ma non i raggi UVA, o in tela e carbonio, si da poter essere facilmente ripiegato a meno, e riposto all’interno della roadster, per un’esperienza full-air.
Concentrandoci sul lato motoristico, la Pagani Huayra Roadster annovera una soluzione appositamente allestita dalla Mercedes, l’AMG M158, con 12 cilindri a V (cilindrata totale pari a 5980 cm3), capace di sprigionare 1000 Newton metri di coppia a 2400 giri/m, per arrivare a 764 cavalli vapore a 6200 giri al minuto: con tali performance, e grazie a turbine dalla risposta più che immediata, la guida è sempre elettrizzante, pur rispettando le norme sulle emissioni (è certificata Euro 6b).
Notevole, sempre sotto il piano prettamente “meccanico”, il cambio AMT a sette marce, posto al centro, in modo da favorire un comportamento di guida comodo in quanto sottosterzante, e capace di adattarsi ad ogni condizione di strada, visti gli innesti delle marce molto precisi e puntuali (grazie ad un sistema di attivazione tanto elettrico quanto idraulico). Quest’ultimo, assieme ad un sistema di controllo elettronico della stabilità mai troppo invasivo, e in virtù di un set di gomme Pzero Corsa di Pirelli (20 pollici davanti, 21 dietro), mette l’assetto dell’auto completamente a disposizione del pilota, che non deve far altro che guidare, e rilassarsi.
Equipaggiata con 2 porte ad apertura tradizionale, la due posti Pagani Huayra Roadster sarà prodotta in ediziona limitata: dalle officine modenesi usciranno solo 100 esemplari già prenotati, al “modico” presso di 2.280.000 cadauno…