Qualche giorno fa, il 17 Maggio per la precisione, Google ha presentato all’ufficio americano per la tutela della proprietà intellettuale, il brevetto – alquanto curioso – di un’auto appiccicosa che dovrebbe ridurre i danni ai pedoni investiti.
Secondo l’AD di FCA, Marchionne, nei prossimi cinque anni le auto a guida autonoma arriveranno nelle strade con larga diffusione e, per questo motivo, Google (che proprio con FCA realizzerà le prime Google Car) si sta occupando di come rendere sicuri questi veicoli che, per quanto più affidabili della guida umana, non sono proprio esenti da incidenti (vedi il primo incidente di una Google Car e di una Tesla Car).
Nello specifico, il brevetto in questione riguarderebbe una tecnologia di cui dotare le Google Car e che consisterebbe nell’applicazione di una superficie adesiva sul cofano dell’auto. La superficie in questione non sarebbe sempre esposta (sarebbe antiestetica ed attirerebbe di tutto) ma sarebbe coperta da un guscio ed uscirebbe allo scoperto solo nel caso di incidente: in questo modo “acchiapperebbe” il pedone coinvolto nell’urto e lo manterrebbe agganciato, evitandogli di essere sbalzato per terra.
Secondo i dati allegati da Google nel brevetto presentato, infatti, gran parte dei danni ai pedoni nascerebbe proprio DOPO l’impatto, quando il pedone verrebbe sbalzato verso altri veicoli (od ostacoli) e finirebbe, poi, per terra.
Per quanto l’idea sembri bizzarra, ricordiamo che altri veicoli adottano tecnologie simili – per principio – al fine di limitare i danni ai pedoni coinvolti negli incidenti. Ad esempio, talune Jaguar (e Citroen) sono solite usare delle microcariche per sollevare – in caso di urto – il parabrezza di almeno 6.5 cm al fine di minimizzare i danni dell’impatto mentre le Volvo V40 (ed alcune Land Rover) adotterebbero una sorta di airbag esterno – posto sul parabrezza – con la stessa finalità.
Certo, sarebbe piuttosto inquietane vedere un veicolo continuare la corsa – per un po’ prima di fermarsi – con un pedone attaccato sul davanti. Specie nel caso l’auto, poi, dovesse finire contro un altro veicolo, o in un fosso.
E voi, credete che una tale tecnologia potrebbe essere davvero utile per i pedoni e che, quindi, andrebbe integrata anche nei veicoli tradizionali?