Il suo nome è DADSS e, volendo richiamare il termine inglese ad esso più vicino, sembra proprio che si parli di una figura paterna che protegga in ogni situazione, soprattutto nei casi in cui ci si vuole mettere alla guida del proprio veicolo anche quando vengono meno i requisiti basilari per poterlo fare.
DADSS, che è l’acronimo di Driver Alcohol Detection System for Safety, è un dispositivo che nasce dalla collaborazione della National Highway Safety Administration (NHTSA) degli Stati Uniti con la Automotive Coalition for Traffic Safety (ACTS).
Al momento DADSS è solo un prototipo ma ben presto potrebbe essere una delle dotazioni di serie delle nuove vetture, già a partire dall’inizio del prossimo anno ed essere installato a bordo di quelle già esistenti.
Secondo la NHTSA, questo sistema diventerà “uno standard di sicurezza come la frenata automatica di emergenza, o il Lane departure warning”.
DADSS: ecco come funziona
Questo dispositivo riesce a rilevare se il quantitativo di tasso alcolemico dell’autista rispetta i requisiti massimi previsti dal codice della strada, e riesce a farlo nell’arco di un solo secondo.
Questo limiti può essere programmato a livello software: ad esempio negli Stati Uniti il limite è pari a 0.08%, mentre in Italia la soglia è di 0.80 g/l.
Se il “breath test” rileva che il tasso alcolemico è superiore alle soglie, il dispositivo applica un blocco al motore dell’auto, impedendo così la guida in stato di ebbrezza. Il valore del primo test viene confrontato anche con il valore di un touch test, grazie ad un sensore posto direttamente sul tasto di avviamento del veicolo, con un’analisi che avviene attraverso raggi infrarossi (il sistema analizza lo spettro luminoso per rilevare il tasso alcolico).
DADSS: quanto costa?
Una volta giunto alla sua versione definitiva, il dispositivo verrà commercializzato con un prezzo che si aggira intorno ai 400 dollari.
Grazie a DADSS dovrebbero ridursi drasticamente il numero degli incidenti per questa causa che nei soli Stati uniti provoca circa 10 mila morti all’anno per un costo sociale complessivo di 200 miliardi di dollari circa.